Naty della Piazzola che ha scelto Lucia
Si presenta con un profilo da centro sinistra la Pasionaria della Piazzola che invece sostiene Lucia Borgonzoni. «Me lo dicono in tanti», dice la civica Natascia Merighi ora nella lista di Forza Italia. La conoscono tutti come Naty in Piazza Otto Agosto, all’ingresso della Montagnola. Da 25 anni col suo bancone di abbigliamento vintage ora trasformato in banchetto elettorale. Spesso è in lotta insieme a Manes Bernardini, con cui condivide anche la passione per la radio dove conduce una trasmission e insieme a
Enrico Ciaccio. «Dopo tanto impegno in Montagnola le cose sono migliorate e bisogna ringraziare le forze dell’ordine e l’assessore Aitini, ma sono ancora tante le cose da fare come saldare la cancellata da tempo protetta da una rete dietro la quale si rifugiano gli spacciatori». Troppo breve la giornata per lei, madre separata di due figli adolescenti. «Martedì e mercoledì col banco davanti al Mac Donald e nel week end con la Piazzola. Se verrò eletta mi impegnerò al massimo, ma non toglietemi il banco». Nata a Bologna nel ‘78, laureata in lingue, Natascia con i pakistani parla in urdu, «scolastico, ma ci capiamo». E poi inglese e spagnolo. Il suo nome tradisce la passione del papà per il comunismo, «che ce l’ho tatuato addosso, lui era abbonato all’Unità e il nonno partigiano. Ma oggi avrebbe la nausea della politica della sinistra che è molto più dittatrice della destra». Spesso in viaggio da giovane. A Chicago, in visita dal fratello Gabriele (l’altro, Max, lavora come bodyguard per Joe Tacopina), ha fatto la cameriera sui roller ball in un fast food, stessa cosa senza pattini a Barcellona. E’ stata poi in India, Pakistan e Afganistan (ecco l’urdu) con Emergency. Fan di Vasco, ha fatto anche clown terapia al Sant’Orsola: ambulante a 360°. La candidata leghista si vede poco, c’è solo Salvini, «sarà una tattica d’avanguardia politica», dice lei. “Vota una come te” è lo slogan pensato per lei. «Lavoro 12 ore al giorno, dopo aver fatto tanto ci metto la faccia e mi candido come civica».