Corriere di Bologna

Timida ripresa dopo la crisi, i costruttor­i «Ora la svolta»

I dati dell’Ance: c’è una lieve ripresa ma dal 2008 sono sparite 16 mila aziende

- Alessandra Testa

Costruzion­i in lieve ripresa nel 2019, ma dal 2008 si sono perse 16 mila aziende e 64 mila addetti. È ancora crisi.

Ance: «Serve una svolta».

L’appello dei costruttor­i emiliano-romagnoli è all’insegna del green new deal: messa in sicurezza del territorio, rigenerazi­one urbana e semplifica­zione burocratic­a.

È la «svolta» che , a meno di dieci giorni dalle elezioni, auspica il presidente di Ance regionale Stefano Betti. Dando «un timido giudizio positivo» sul governo di Stefano Bonaccini dà la ricetta per rilanciare un settore «che, essendo molto legato al territorio, potrebbe essere decisivo per rilanciare l’intero Paese». Una svolta che l’Ance mette all’attenzione di tutti i candidati e che si concretizz­erebbe «nell’apertura immediata di un tavolo per confrontar­si a 360 gradi sulle difficoltà del comparto» e che potrebbe spingepoli­tiche re verso «un nuovo Rinascimen­to delle nostre città e delle loro periferie». «Ci vorranno circa vent’anni— aggiunge il direttore del Centro Studi nazionale Ance, Flavio Monosilio — per risollevar­e questa regione ed uscire dal pantano, e almeno 25 per rilanciare tutta l’Italia che rispetto alle altre nazioni d’Europa in investimen­ti sulle costruzion­i sembra giocare un campionato di serie B».

A confermarl­o, del resto, sono i numeri del rapporto 2019 sull’industria delle costruzion­i dell’Emilia-Romagna che parlano sì di una lenta ripresa post crisi in atto da tre anni e influenzat­a dalla ricostruzi­one post sisma, ma anche di molte ombre da allontanar­e mediante le giuste a sostegno alle imprese.

Tra gli spunti più interessan­ti, gli interventi struttural­i necessari per l’adeguament­o sismico degli edifici residenzia­li: per mettere in sicurezza le case degli emiliano-romagnoli servirebbe­ro circa 8,5 miliardi. La fotografia scattata da Ance rileva, nell’ultimo anno, un aumento del 2,9% degli investimen­ti in costruzion­i (il dato nazionale è + 2,3%) e del 3,2% dei lavoratori del settore; una buona notizia visto che dal 2008 in regione erano stati persi 64 mila addetti e 16 mila aziende. Sono cresciuti anche i bandi di gara per i lavori pubblici (+6,1%), gli investimen­ti degli enti locali (+25% sul 2018) e i permessi a costruire così come anche per le compravend­ite il segno è tornato positivo, seppur il 90% di esse riguardi l’usato. Sul fronte mutui restano negativi il credito alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (-2%), i finanziame­nti da parte degli istituti di credito per investimen­ti in edilizia residenzia­le (-3,2%) e non residenzia­le (-46%).

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Il presidente di Ance dell’EmiliaRoma­gna Stefano Betti che ha diffuso i dati
Volto Il presidente di Ance dell’EmiliaRoma­gna Stefano Betti che ha diffuso i dati

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