Per non dimenticare «Se questo è Levi»
Giorno della Memoria Domenica 26 e lunedì 27 gennaio Bologna ricorda le vittime della Shoah: incontri, performance, libri e la corsa «Run for Mem»
Quest’anno le iniziative per il «Giorno della memoria» hanno già avuto un prologo di rilievo, con la posa anche a Bologna delle prime «pietre d’inciampo» da parte dell’artista tedesco Gunter Demnig per ricordare i deportati bolognesi nei campi di sterminio. Ma sarà proprio lunedì 27, nella data che dal 2005 l’Onu ha istituito per commemorare le vittime dell’Olocausto, che prenderà vita ancora una volta il ricordo di Primo Levi. Con una modalità che vedrà protagonista la compagnia teatrale ravennate Fanny&Alexander.
«I sommersi e i salvati», parte del progetto «Se questo è Levi», sarà una sorta di improvvisazione teatrale trasportata, in parte, nella sala del consiglio comunale di Bologna. Impegnato dunque, da mezzogiorno, in una seduta solenne atipica rispetto agli anni passati. Durante la quale, a partire da documenti audio e video Rai, Andrea Argentieri vestirà i panni di Primo Levi, come ha già fatto l’anno scorso assumendo i panni dello scrittore per il progetto di Fanny&Alexander in occasione del centenario della sua nascita.
Argentieri ha lavorato in particolare sulla voce e sulla gestualità per aderire il più possibile a Levi e per restituirne il rapporto intimo con la scrittura, la necessità vitale della testimonianza, l’appartenenza alla cultura ebraica, la relazione di una vita sospesa tra chimica e scrittura, la necessità pubblica di un racconto dotato della trasparenza scientifica di un processo chimico. Per il vicepresidente del consiglio comunale, Marco Piazza, «si tratterà di un incontro a tu per tu con lo scrittore-testimone su quanto accadde nel campo di concentramento di Auschwitz, dove fu deportato».
Nell’aula verrà distribuito un elenco di ventidue domande, undici preparate dai consiglieri e altrettante da studenti di terza media della scuola Rita Levi Montalcini. «Ciascuno - continua Piazza potrà scegliere la curiosità che sente più vicina, dando vita a una specie di question time con lo scrittore, ripercorrendo la sua prigionia».
Nella stessa giornata, ma nel pomeriggio, alle 15.30 e alle 17, una seconda parte, con la regia di Luigi De Angelis, andrà invece in scena al Museo ebraico via Valdonica 1/5. Ad ora incerta, sempre con Argentieri, sarà, anticipa Vincenza Maugeri, direttrice del Meb, «una performance teatrale che guiderà alla visita del museo in una versione inedita». Fino all’8 febbraio tra proiezioni di film, in Cineteca e nel vicino Centro Costa, e presentazioni di libri come Dopo la barbarie. Il difficile rientro di Lucio Pardo e Gli internati italiani nei lager nazisti di Mario Avagliano e Marco Palmieri, ci sarà spazio anche per il concorso letterario e multimediale per le scuole «I diritti dei bambini e i doveri degli adulti». Promosso dall’Aned, con premiazione venerdi 24 alle 15.30 in Cappella Farnese.
In occasione del «Giorno della memoria», anche quest’anno domenica 26 alle 9.,30 tornerà la «Run for Mem», la «Corsa per la memoria verso il futuro». L’itinerario toccherà, in 10 chilometri, sette tappe significative legate all’Olocausto, dalla partenza dalla piazza del Memoriale della Shoah fino alla lapide dei Martiri, deportati e internati, in piazza Nettuno.
Tra le altre iniziative anche la mostra «Sotto il segno di una nuova stella. La Brigata Ebraica e l’Aliyah Bet 19441948«, che si inaugura domenica 19 alle 10.30 al Museo Ebraico, e il concorso «Oggi mi laureo al Meb», in collaborazione con l’Alma Mater, che quest’anno premierà la tesi di laurea magistrale di Giuseppe Pisana, dedicata a «Luigi Jacchia, un triestino a Bologna: dai cieli di Loiano all’epopea spaziale americana».