Ambiente e femminismi, l’arte in emergenza
«BOOMing Contemporary Art Show»: al DumBO cento autori, tra cui Luca Carboni, e 31 gallerie
Il suo nome è «BOOM-ing» e il suffisso spiega tutto. Prospettive in divenire. In un processo che, complice il pubblico, genera esplosioni inedite. Anche nel caso di artisti affermati in altri settori, qui semplicemente debuttanti. Vedi la prima volta di Luca Carboni, ed è già «boom». In occasione di Art City 2020, Bologna ospita la prima edizione di «BOOMing Contemporary Art Show»: quattro giorni di esposizioni attraverso 31 gallerie, oltre cento artisti, due premi, talk, eventi collaterali, performance, tanti ospiti. Con la direzione di Simona Gavioli, critica d’arte e curatrice indipendente, già co-fondatrice e direttrice di SetUp, prodotto da Doc Creativity (Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna patrocinano), l’inaugurazione è giovedì 23 negli spazi rigenerati di DumBO di via Casarini, 19 (opening: 20-24), con momenti off in Galleria Cavour e Palazzo Boncompagni.
Insomma, l’arte «emergente» esplode in città, attraverso due filoni tematici. O per meglio dire, «due emergenze», usando le parole di Gavioli, avvalorando il doppio senso del termine: «L’ambiente e i femminismi». In un luogo che definisce «della rinascita, anch’esso un’emergenza, quella di riqualificazione di uno spazio dimenticato che ora rinasce e ambisce a essere una grande cittadella della cultura». Tutto ciò grazie a un lavoro di squadra che vede atzia tivi Daniela Furlani, presidente di Doc Creativity, Silvia Evangelisti, madrina ideale della manifestazione - «Più che madrina, zia», ribadisce ironica –, Andrea Benericetti, presidente associazione Campolmi, Paola Pizzighini Benelli per Galleria Cavour e Palazzo Boncompagni.
Gli ospiti sono molti e di prestigio. Tra i nomi di donna, spiccano la fotografa LetiBattaglia, l’artista argentina Silvia Levenson, la francese MadMeg e a DumBO le loro opere sono esposte in un contesto in cui la questione di genere è affrontata nella sua pluralità. E che dire di Luca Carboni? Per il cantautore bolognese questo è addirittura un ritorno a casa. La sua prima personale, «Cattedrali erranti» (nella curatela di Maria Letizia Tega) è allestita nello spazio Via Casarini, 7 e se è chiamato così è perché omaggia la strada che ha dato i natali all’artista. A dare il benvenuto ai visitatori sarà l’opera monumentale tra arte e tecnologia Per farla finita con il giudizio di Dio di Leandro Summo, mentre si può partecipare al Premio Tiziano Campolmi online fino al 25 gennaio (sia su Instagram che su Facebook). E tra gli eventi off, Galleria Cavour Green ospiterà «Le forme della materia» di David Aaron Angeli e a Palazzo Boncompagni ci si immergerà ne «Il giardino abitato» di Margherita Paoletti.