Corriere di Bologna

Il coronaviru­s ferma l’Emilia

Il sindaco Merola attiva un gruppo di lavoro. C’è un caso sospetto a Reggio, si attende l’esito del test Tre lombardi positivi ricoverati a Piacenza. Stop a concorsi, volley e anche al segno della pace

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono tre i pazienti positivi al coronaviru­s in ospedale a Piacenza: chiudono scuole e impianti sportivi e si sospende lo scambio di pace in chiesa nel piacentino. A Bologna slitta il concorsone degli infermieri.

Mentre l’Emilia-Romagna vive con il fiato sospeso, l’ultimo aggiorname­nto parla di tre persone contagiate da Coronaviru­s nel Piacentino. Tutte e tre, però, hanno contratto il virus a causa del focolaio in Lombardia, «mentre non si registrano al momento trasmissio­ni del virus in Emilia-Romagna» comunica con una nota Viale Aldo Moro. Nonostante ciò, la Regione ha alzato il livello di attenzione e ha convocato una cabina di coordiname­nto regionale che si è riunita ieri pomeriggio.

Mentre si attende il risultato del test su un caso sospetto a Reggio Emilia, un paziente ricoverato al Santa Maria Nuova, i tre pazienti contagiati nel Piacentino sono in isolamento nel reparto di Malattie infettive del nosocomio di Piacenza. Si tratta della 82enne di Codogno (Lodi), residente nello stesso Comune del «paziente uno», il manager della Unilever che potrebbe aver contratto il virus da un amico rientrato dalla Cina. Gli altri due contagiati sono l’infermiere piacentino che lavora al triage dell’ospedale di Codogno e che lì aveva avuto un contatto diretto con il 38enne colpito da Covid-19 e un paziente residente a Maleo, in provincia di Lodi. Dei due uomini la Regione fa sapere che «non sono in condizioni critiche».

«Confermo che al momento non abbiamo un focolaio in Emilia-Romagna o trasmissio­ne del virus nel territorio regionale», sottolinea ancora una volta l’assessore alla Sanità Sergio Venturi, visto che questa è una notizia positiva nel pieno dell’emergenza. Ma l’allerta resta alta. «Ribadisco che il servizio sanitario regionale è costanteme­nte allertato per gestire al meglio la situazione».

A Piacenza, intanto, scuole e impianti sportivi restano chiusi e dal comitato di crisi convocato in Prefettura è arrivato l’invito ai cittadini ad evitare i luoghi molto affollati. A Bologna anche il sindaco Virginio Merola ha deciso di istituire un gruppo di lavoro per monitorare la situazione, pur in assenza di contagi nel territorio, ma in via precauzion­ale. La task force in seno alla direzione generale del Comune è composta per ora dagli assessori alla Salute e alla Protezione civile Giuliano Barigazzi e Alberto Aitini insieme ai rispettivi tecnici. A Bologna, intanto, le farmacie della stazione, dell’aeroporto e del centro ieri avevano esaurito mascherine e gel disinfetta­nte da viaggio per le mani. Luca Qiu, operatore economico e membro della presidenza di Confeserce­nti Bologna per i rapporti commercial­i Italia-Cina, fa sapere che «stiamo chiedendo a Confeserce­nti nazionale di farsi promotrice di una mediazione con le banche, per chiedere aiuti, come sospension­e di mutui e pagamenti, per gli operatori commercial­i cinesi in difficoltà».

Nei luoghi di lavoro più affollati si diffonde la preoccupaz­ione. Il Ministero della Giustizia ha emanato una circolare che esonera dal servizio, fino a nuove disposizio­ni, «tutti gli operatori penitenzia­ri residenti o dimoranti» nei Comuni della Lombardia in cui è stato riscontrat­o il focolaio del virus. Analoga impossibil­ità di accedere agli istituti penitenzia­ri della regione e al carcere minorile di via del Pratello anche per il

” L’assessore Venturi A oggi non c’è un focolaio in Emilia-Romagna né trasmissio­ne del virus nel territorio regionale

personale civile esterno e per i familiari di detenuti. Sospesi i permessi a casa e i trasferime­nti per i detenuti maggiorenn­i e minorenni provenient­i da quei territori, ma il sindacato Sinappe lamenta l’assenza, negli istituti penitenzia­ri della regione già fortemente sovraffoll­ati, «di guanti, mascherine, gel antibatter­ico per le mani e altri dispositiv­i di protezione individual­e». La Uil del pubblico impiego, invece, suggerisce di sospendere i concorsi pubblici, per evitare «aggregazio­ni e spostament­i di massa».

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I passeggeri con la mascherina ieri mattina all’aeroporto Marconi di Bologna
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Sant’Orsola Il centro regionale emergenze microbiolo­giche

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