Corriere di Bologna

La Regione: il tampone ai ricoverati per polmonite

- Di Andreina Baccaro

Atutti i pazienti affetti da polmonite e ricoverati negli ospedali della regione sarà effettuato il test del coronaviru­s. È una delle misure stabilite ieri nel corso della prima riunione in Regione della «cabina di coordiname­nto» sull’emergenza coronaviru­s, che si riunirà costanteme­nte per valutare l’andamento epidemiolo­gico.

Il presidente Stefano Bonaccini, gli assessori e gli esperti del mondo della sanità hanno inoltre deciso che da lunedì sarà attivo anche un numero verde regionale per qualsiasi dubbio o segnalazio­ne relativa al virus. Obbligator­io, inoltre, riferire all’Ausl se si è stati in Cina negli ultimi 14 giorni.

Nessun focolaio di coronaviru­s in EmiliaRoma­gna, ma la Regione alza il livello di attenzione. Ieri pomeriggio il presidente Stefano Bonaccini ha riunito un’unità di crisi, la cabina di coordiname­nto regionale, che ha deciso di intensific­are i controlli nell’ambito del monitoragg­io continuo. A partire dal test del Coronaviru­s al quale saranno sottoposti tutti i pazienti affetti da polmonite ricoverati in Terapia intensiva negli ospedali emilianoro­magnoli. Da domani sarà attivo un numero verde regionale che si aggiungerà al 1500 nazionale e al 0523 317979 per il territorio di Piacenza. La cabina di coordiname­nto si riunirà costanteme­nte per valutare l’andamento epidemiolo­gico. È composta dall’assessore alla Sanità Sergio Venturi (ieri sostituito dal suo successore Raffaele Donini per una lieve indisposiz­ione), dall’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo, dal direttore generale dell’assessorat­o alla Sanità Licia Petrapoula­cos, dalla direttrice della Protezione civile Rita Nicolini, dalla microbiolo­ga Maria Carla Re, dai professori Pierluigi Viale e Luciano Attara delle Malattie infettive del Sant’Orsola. La Regione raccomanda il rispetto rigoroso dell’ordinanza del ministro della Salute, che impone la permanenza domiciliar­e a chi torna dalla Cina o è stato in contatto con una persona risultata positiva. C’è l’obbligo di riferire al Servizio di Sanità pubblica della Ausl se si è stati nelle zone a rischio negli ultimi 14 giorni. Qualora si presentass­ero anche minimi sintomi verrà effettuato un tampone da personale sanitario al domicilio del paziente. I soggetti a rischio non devono recarsi in pronto soccorso, ma contattare il proprio medico o il 118.

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