Mascherine e disinfettanti esauriti in stazione
La preoccupazione dei passeggeri diretti in Lombardia. Corsa alle precauzioni
Verso nord
Passeggeri preoccupati per i viaggi verso Lombardia e Veneto, epicentro del contagio
” La maestra Fino a qualche settimana fa ero serena ora molto meno
Fino a venerdì l’orizzonte del coronavirus era più lontano e si guardava alla Cina per essere aggiornati sulla diffusione del Covid-19. Tutto è cambiato in poche ore e ieri mattina in stazione centrale erano sopratutto i passeggeri diretti verso la Lombardia e Milano a provare ad accaparrarsi le poche mascherine (esaurite più volte durante il giorno) e i flaconcini con disinfettante da viaggio venduti senza sosta dalla farmacia che affaccia sul piazzale ovest: i più indossano sul volto lo «scudo» anti-contagio una volta saliti in carrozza, allarmati da un contatto ravvicinato e «forzato» con gli sconosciuti.
Più che la paura prevale la precauzione, nonostante l’allarmismo abbia già provocato sul nodo ferroviario bolognese ben due episodi di treni bloccati per verifiche sanitarie rivelatesi negative. «La cosa che preoccupa di più è che si tratta di qualcosa che non si tocca e non si vede — racconta Joan, universitario romano residente in città —. Ovviamente quello che sta succedendo nei focolai italiani ha fatto alzare anche il mio livello di precauno zione, per questo ho appena comprato la mascherina visto che devo andare a Milano». Da sotto il giubbotto lo studente tira fuori la mascherina, prezzo 4 euro, il costo da pagare per sentirsi più sicuri. «La cosa fastidiosa è anche il sentirsi meno protetti nelle situazioni con tante persone — aggiunge il giovane —. Io per esempio dovrò andare a vedere InterSampdoria (oggi alle 20.45, ndr) e mi dispiace questa situazione».
Scale mobili e corridoi sotterranei e raggiungere l’hub dell’Alta Velocità, dove nell’atrio altri viaggiatori con la mascherina si incontrano subito. «Adesso mi sento più preoccupata, fino a qualche giorno fa ero più tranquilla — spiega Luisa, maestra bolognese in attesa con il marito di prendere un treno sempre diretto a Mila—. Siamo andati in farmacia a comprare due mascherine e le indosseremo sul treno. Io lavorando con i bambini sono molto prudente. Le autorità ci rassicurano e bisogna provare a non far vincere la psicosi però ritengo sia giusto anche adottare delle misure di precauzione adatte, senza esagerare ma nemmeno sottovalutando un problema delicato».
Gabriele è invece arrivato a Bologna da Roma insieme alla fidanzata per un weekend turistico e si aggira tra i binari e sotto il cartellone con partenze e arrivi della stazione sotterranea indossando la sua mascherina. «Visto quello che è successo in Lombardia ed essendo il treno diretto lì ho pensato di proteggermi in qualche modo — sottolinea —. Ho pensato che forse abbia già “percorso” quella tratta e potrebbero saltare fuori dei rischi. Non mi definirei spaventato, però avevo la mascherina a casa e l’ho voluta portare con me per sicurezza, non ho visto tanti altri sul treno che ce l’avevano ma non mi importa. Credo che le ultime novità costringano a qualche sacrificio e attenzione in più».
Per quanto riguarda il traffico ferroviario, al di là degli stop necessari per verifiche straordinarie, fino a ieri le modifiche principali hanno riguardato i treni regionali diretti a Milano passando dal lodigiano: i convogli emiliani e romagnoli non fermano a Casalpusterlengo e Codogno, attualmente isolate in virtù delle disposizioni emesse dalle autorità.
Guai a far prevalere la psicosi ma è giusto prendere delle precauzioni