Corriere di Bologna

Città semivuota, c’è la corsa ai supermerca­ti

La città semivuota dopo l’ordinanza regionale, assalto ai supermerca­ti e in farmacia tutti a caccia di gel e protezioni. Niente lezioni, via Zamboni irriconosc­ibile

- Di Beppe Facchini

Niente scene apocalitti­che o risse fino all’ultima scatoletta di tonno, ma la psicosi da Coronaviru­s, in punta di piedi, sta facendo capolino anche a Bologna. La prima giornata di misure straordina­rie adottate dalla Regione EmiliaRoma­gna per contrastar­e la diffusione dell’epidemia è infatti trascorsa fra un centro città praticamen­te svuotato e senza i suoi tipici ritmi caotici, ma soprattutt­o fra supermerca­ti pieni più del solito e farmacie rimaste sprovviste di igienizzan­te per le mani e mascherine, prese letteralme­nte a ruba. «Io per fortuna l’ho presa ieri, adesso sono introvabil­i», conferma una turista arrivata da Verona coi figli. Come lei, anche loro indossano una mascherina bianca. «Le ho acquistate in un negozio di prodotti per la verniciatu­ra, hanno un filtro che impedisce il passaggio del 90% dei germi — assicura —. Siamo

venuti in treno ed eravamo gli unici ad indossarle: la gente ci guardava neanche fossimo dei marziani».

Eppure, proprio sotto le Due Torri, di mascherine in giro per la città se ne cominciano a notare parecchie. «Molte persone provenient­i dall’Asia sono già abituate a indossarle, siamo noi a doverci adeguare», riflette un signore davanti all’ennesima farmacia rimasta sprovvista. «Sono un’insegnante e stando a contatto coi bambini uso l’igienizzan­te già abitualmen­te» dice una cliente della stessa farmacia, sfornando inoltre qualche consiglio per chi esce a mani vuote: «Un mio amico dentista mi ha detto che diluendo la candeggina nell’acqua praticamen­te diventa amuchina. Ed è anche una soluzione più economica».

«In television­e hanno consigliat­o di indossarla, ma per

 ?? L’assalto ?? I supermerca­ti della città si sono riempiti fin dalle prime ore del giorno, alcuni scaffali sono rimasti vuoti ma non ci sono problemi nel reperiment­o di merce come hanno spiegato le associazio­ni di categoria
L’assalto I supermerca­ti della città si sono riempiti fin dalle prime ore del giorno, alcuni scaffali sono rimasti vuoti ma non ci sono problemi nel reperiment­o di merce come hanno spiegato le associazio­ni di categoria
 ?? Beppe Facchini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA ?? Esaurite
Sono tante le farmacie che espongono cartelli per avvertire che non ci sono più mascherine acquistarn­e una stamattina ho dovuto fare una lunga fila in farmacia», racconta un ragazzo straniero in mascherina, davanti alla Pam di via Marconi, presa d’assalto. Pasta, sughi, tonno, carne, surgelati, acqua: sono questi i prodotti maggiormen­te scelti da chi ha deciso di fare la scorta. «Dopo le chiusure imposte per questa settimana forse si è un po’ creato un po’ di panico — spiegano due giovani davanti allo stesso market—. Paura che nei prossimi giorni non ci sia più nulla? Visto l’andazzo il pensiero c’è».
«La gente ha paura, fa la spesa perché teme la quarantena e quindi di non poter più uscire», dice invece una cliente della Coop di San Ruffillo. Anche qui è partita ieri la corsa ai beni di prima necessità, così come in altri centri commercial­i della città, dalla zona Lame al quartiere Mazzini. «Un po’ di panico c’è» affermano due pensionati alle prese coi carrelli pieni, ammettendo di aver «fatto una spesa leggerment­e maggiore rispetto al solito». E non sono gli unici ad ammetterlo. Anche in zona universita­ria, infine, i primi effetti non virali del Coronaviru­s sono già evidenti: ieri era praticamen­te deserta. «Un po’ per paura, un po’ perché tanti fuorisede ne stanno approfitta­ndo per tornare a casa, oggi saranno venute al massimo tre persone» spiegano ad esempio dalla portineria di via Zamboni 32, dipartimen­to di Filologia, dove ci si può comunque recare per studiare. «Sto andando a Firenze e mi sono fermata a Bologna per una visita, ma è tutto chiuso — conclude una studentess­a francese di passaggio —. Tutto questo mi mette un po’ di paura».
” I passanti Non si trovano più i gel, ma proviamo a farlo in casa. La spesa? C’è il timore della quarantena
Beppe Facchini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Esaurite Sono tante le farmacie che espongono cartelli per avvertire che non ci sono più mascherine acquistarn­e una stamattina ho dovuto fare una lunga fila in farmacia», racconta un ragazzo straniero in mascherina, davanti alla Pam di via Marconi, presa d’assalto. Pasta, sughi, tonno, carne, surgelati, acqua: sono questi i prodotti maggiormen­te scelti da chi ha deciso di fare la scorta. «Dopo le chiusure imposte per questa settimana forse si è un po’ creato un po’ di panico — spiegano due giovani davanti allo stesso market—. Paura che nei prossimi giorni non ci sia più nulla? Visto l’andazzo il pensiero c’è». «La gente ha paura, fa la spesa perché teme la quarantena e quindi di non poter più uscire», dice invece una cliente della Coop di San Ruffillo. Anche qui è partita ieri la corsa ai beni di prima necessità, così come in altri centri commercial­i della città, dalla zona Lame al quartiere Mazzini. «Un po’ di panico c’è» affermano due pensionati alle prese coi carrelli pieni, ammettendo di aver «fatto una spesa leggerment­e maggiore rispetto al solito». E non sono gli unici ad ammetterlo. Anche in zona universita­ria, infine, i primi effetti non virali del Coronaviru­s sono già evidenti: ieri era praticamen­te deserta. «Un po’ per paura, un po’ perché tanti fuorisede ne stanno approfitta­ndo per tornare a casa, oggi saranno venute al massimo tre persone» spiegano ad esempio dalla portineria di via Zamboni 32, dipartimen­to di Filologia, dove ci si può comunque recare per studiare. «Sto andando a Firenze e mi sono fermata a Bologna per una visita, ma è tutto chiuso — conclude una studentess­a francese di passaggio —. Tutto questo mi mette un po’ di paura». ” I passanti Non si trovano più i gel, ma proviamo a farlo in casa. La spesa? C’è il timore della quarantena

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