Stop ai biglietti per la Juve
L’emergenza coronavirus blocca la prevendita per la sfida dell’8 marzo. La Lazio mette in vendita i ticket per sabato
All’atto pratico, la prima ripercussione sul Bologna Calcio delle restrizioni riguardanti il contagio da coronavirus riguarda la prevendita per la sfida contro la Juventus di domenica 8 marzo: doveva cominciare ieri con la prelazione per gli abbonati, ma il club rossoblù l’ha stoppata in via cautelativa. Al momento, infatti, non ci sono certezze che quella partita si possa disputare a porte aperte e in attesa di capire ulteriori sviluppi il Bologna ieri ha posticipato la data di inizio della prevendita, auspicando che lo scenario della prossima settimana possa cambiare: perdere l’incasso del big match contro la Juventus, infatti, costerebbe al club oltre un milione di mancato introito da biglietteria.
Un altro tema su cui ci si sta confrontando in queste ore a Casteldebole è l’eventuale diritto al rimborso che potrebbero avere gli abbonati in caso di gara a porte chiuse, ma le motivazioni dovute all’emergenza sanitaria sembrano cancellare in partenza qualsiasi richiesta. Oggi intanto la squadra tornerà ad allenarsi dopo la giornata di riposo di ieri e lo farà a porte chiuse, in ottemperanza all’ordinanza regionale, per evitare l’afflusso di tifosi a Casteldebole.
Sabato alle ore 15 è in programma Lazio-Bologna e per ora su quella partita non ci sono controindicazioni. Ieri la Figc e la Lega Calcio hanno chiesto al governo — causa mancanza di date disponibili per i recuperi — la possibilità di disputare a porte chiuse le partite di serie A nelle regioni coinvolte dal contagio del Coronavirus, trovando iniziali riscontri positivi.
«Il calcio italiano non prova ad andare avanti ma deve andare avanti — ha spiegato il presidente della Figc Gabriele Gravina al termine del consiglio federale — lo deve fare in modo cosciente e responsabile per non aggravare la situazione. Se si può fare con il pubblico saremo felici, altrimenti capisco le penalizzazioni dei tifosi ma abbiamo un calendario da rispettare». Se arriverà l’ok finale dal governo, le partite di serie A e delle Coppe europee in programma questa settimana in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Friuli si potranno disputare a porte chiuse, in attesa poi di novità per la prossima (che coinvolge Bologna-Juventus). Lazio-Bologna di sabato, invece, al momento si giocherà normalmente a porte aperte: «Al momento non abbiamo ricevuto comunicazioni, abbiamo venduto 11.000 biglietti e ci avviamo verso i 35.000 spettatori: le vendite restano aperte», ha spiegato ieri il responsabile marketing della Lazio Marco Canigiani sulla radio ufficiale del club biancoceleste.
Resta da vedere se sarà lasciata libertà di trasferta nelle gare a porte aperte ai tifosi provenienti dalle regioni coinvolte dal contagio: un ulteriore aspetto che dovrà essere chiarito in queste ore dal nuovo decreto governativo. Ieri, intanto, il Bologna seguendo l’ordinanza regionale ha bloccato l’attività del proprio settore giovanile: fino al 2 marzo infatti sono sospese tutte le attività del settore giovanile scolastico organizzate dal coordinamento dell’Emilia Romagna e di altre regioni e tutti i campionati giovanili sono stati sospesi, compreso il campionato Primavera che ha visto la giornata in programma il prossimo weekend (la 6° di ritorno) rinviata a sabato 11 aprile, alla vigilia di Pasqua.
Non solo: il Bologna per analogo motivo ha sospeso per questa settimana tutte le iniziative collaterali come «Il Dall’Ara racconta» coi bambini della scuole, l’appuntamento di giovedì a uno degli store del club con un giocatore e lo «Stadium Tour».
Rinviata anche la tradizionale cena settimanale di uno dei club affiliati al Centro Bologna Clubs: mercoledì toccava al club «Mauro Laffi» di Anzola, con circa 300 tifosi, ma l’appuntamento è rinviato. Il tutto in attesa di capire se ci saranno ulteriori indicazioni per i prossimi due impegni di campionato, LazioBologna e Bologna-Juventus.
Giovanili in standby La società ha fermato l’attività del settore giovanile fino al prossimo 2 marzo Mancato incasso Le porte chiuse con la Juve costerebbero al club un milione di mancati incassi