La difesa è una regola Gol subiti da record
Con i due gol presi dalla Lazio la striscia delle partite con la porta bucata è arrivata a 21: come nel 1955/56
Il Bologna è uscito dalla gara dell’Olimpico contro la neo-capolista Lazio con qualche annotazione positiva, in particolare per quanto riguarda il solito atteggiamento e per le trame offensive ritrovate soprattutto nel secondo tempo, ma anche con la consueta certezza: la difesa subisce sempre gol.
Di certo la Lazio di Simone Inzaghi — secondo attacco del torneo — non era il test più facile in tal senso, ma anche all’Olimpico la difesa rossoblù ha imbarcato acqua, in particolare nella prima parte di gara: le reti di Luis Alberto e Correa hanno portato il Bologna a subire gol per la ventunesima partita consecutiva in campionato. Un record nella più che centenaria storia del club-
In questo modo, infatti, i rossoblù hanno eguagliato la striscia più lunga della loro storia: il precedente risale al campionato 1955/56 quando il Bologna subì gol ininterrottamente nelle prime ventuno giornate, fino allo 0-0 sul campo della Fiorentina alla 22°. Eppure — proprio come quello attuale — quel Bologna non era in sofferenza in classifica, anzi: la striscia costò il posto al tecnico Gipo Viani, esonerato alla 19° giornata e sostituito da Aldo Campatelli, ma quella squadra segnava a ripetizione trascinata dai 29 gol di Gino Pivatelli e chiuse al quinto posto. Questa ovviamente non toccherà certe vette in graduatoria, ma non può certo lamentarsi per la produzione offensiva nonostante gli errori dell’Olimpico: la squadra di Mihajlovic è propositiva, diverte, spesso accetta gli uno contro uno dietro ma non riesce mai a tenere indenne la propria porta. Sta diventando un problema, non tanto in partite come quelle di sabato, ma, ad esempio, contro avversarie inferiori come Genoa e Udinese perché le gare finiscono per complicarsi e ogni volta per vincere serve più di un gol. I temi sul piatto per spiegare questa striscia aperta negativa sono diversi e non riguardano solo l’atteggiamento propositivo della squadra: dalla qualità singola dei difensori ad un reparto sempre raffazzonato per assenze e squalifiche (da inizio 2020 stanno ruotando sempre quei cinque o sei elementi, di fatto), fino al filtro della mediana che spesso viene a mancare, come accaduto nel complicato avvio di gara contro la Lazio. Lì i tagli di Luis Alberto, Milinkovic-Savic e Correa hanno fatto danni inenarrabili tra le linee facendo rischiare a Skorupski di subire ben più di due reti.
Lo staff tecnico rossoblù sta lavorando per ovviare a questo problema e tra le soluzioni al vaglio c’è quella del 3-4-1-2 visto nelle ultime gare contro Udinese e Lazio: un assetto offensivo — specie per gli interpreti utilizzati nelle occasioni in cui si è visto, con Juwara, Sansone o Skov Olsen esterni in mediana — ma che può regalare più compattezza alla difesa. A spiegarlo è stato lo stesso Emilio De Leo nel dopopartita di Roma: «Siamo ricorsi a quella soluzione tattica anche per ricompattarci: a volte i due difensori centrali contro attaccanti forti e veloci hanno bisogno di uno schermo o di una copertura in più
La nuova soluzione
Lo staff potrebbe proporre il 3-4-1-2 già visto proprio contro Udinese e Lazio
ed è un’opzione su cui stiamo lavorando».
Parole chiare, che spiegano quanto il nuovo modulo in lavorazione possa dare un po’ di sostegno alla difesa con il passaggio a 3: nel secondo tempo di sabato — contro una Lazio probabilmente in gestione-gara, va detto — il risultato è stato più che apprezzabile e in settimana ci si lavorerà ancora in vista della prossima sfida contro la Juventus.
La squadra di Sarri fatica molto contro il 3-5-2 e le sue varianti e il Bologna punta a chiudere la striscia di gare con gol al passivo per evitare almeno di firmare in solitaria un record negativo societario in una stagione in cui le cose che funzionano sono decisamente di più rispetto a quelle che non vanno.