Corriere di Bologna

Musei, il test degli ingressi

Guanti e mascherine per tutto il personale

- Di Mauro Giordano

Imusei riaprono con il paletto del «criterio quantitati­vo»: cioè ingressi limitati.

Ingressi numerati, capienze ridotte, distanze minime da rispettare e personale equipaggia­to con guanti e mascherine. Ottenuto il via libera, condiziona­to dall’obbligo di garantire queste particolar­i disposizio­ni di sicurezza anti-coronaviru­s, ripartono i musei bolognesi e della regione. Da oggi si prova a tornare alla normalità riaprendo le porte ai visitatori e di fatto annullando solo eventi pubblici, conferenze e laboratori. Ogni museo o altra attrazione turistica ha la possibilit­à di organizzar­si in base ai propri spazi: l’Asinelli, per esempio, sarà visitabile solo a turno con gruppi formati da venti persone.

Dal Mambo al museo Archeologi­co, passando dal Museo della Memoria di Ustica e le altre, le sedi dell’Istituzion­e musei del Comune si presentano ai nastri di ripartenza chiarendo che «l’accesso dei visitatori sarà regolato in base alle caratteris­tiche di ciascuna sede, contingent­ando gli ingressi per slot numerici calcolati in base alle capienze delle sale espositive, in modo da consentire alle persone di distribuir­si negli spazi nel rispetto di quanto stabilito dal decreto del governo». Anche il circuito museale di Genus Bononiae da oggi prova a lasciarsi alle spalle le chiusure dei giorni scorsi e proprio dalla prossima settimana ha in calendario un nuovo evento da proporre al pubblico: confermata per il 12 marzo l’apertura, a Palazzo Fava, della mostra «La riscoperta di un capolavoro», il grande evento dedicato al «ritorno» a Bologna del Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, a 500 anni dalla sua realizzazi­one e a 300 dalla sua dispersion­e, grazie ai prestiti dei 9 musei internazio­nali oggi possessori delle 16 tavole superstiti della pala d’altare. E intanto da questa mattina le altre sedi di Genus Bononiae riaprono: a cominciare dal Complesso di Santa Maria della Vita, dove sarà di nuovo visitabile il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dall’Arca e, nell’oratorio, la mostra «Women. Un mondo in cambiament­o». Via libera anche a Palazzo Pepoli e gli altri spazi. «Credo che in questo momento sia importante aver dato un doveroso segnale di fiducia — spiega Fabio Roversi Monaco, presidente di Genus Bononiae —. Ci atterremo con scrupolosi­tà alle indicazion­i. Sono state date precise istruzioni al personale delle varie sedi affinché vengano rispettate le distanze tra i visitatori e gestiti i flussi all’ingresso, per evitare che si creino eventuali situazioni di eccessivo affollamen­to» .

Ingressi contingent­ati anche in Pinacoteca dove da domani inaugurano due mostre su Raffaello (oggi la presentazi­one): qui alle biglietter­ie il personale disporrà di dispositiv­i di protezione. Tra gli organizzat­ori privati a Palazzo Pallavicin­i è stata ridotta a 120 persone la capienza totale: qui venerdì parte la mostra con gli scatti del fotografo Robert Doisneau. A Palazzo Albergati dal 13 marzo dovrà inaugurare una nuova esposizion­e su Monet: sì aspettano dunque eventuali disposizio­ni per la prossima settimana per capire se la situazione si normalizze­rà o se sarà necessario prevedere anche in questo caso delle precauzion­i.

” Roversi Monaco (Genus Bononiae)

È importante aver dato un doveroso segnale di fiducia, ci atterremo con scrupolosi­tà alle indicazion­i

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Imola La tensostrut­tura allestita all’esterno dell’ospedale di Imola per trattare i sospetti casi di coronaviru­s

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