Le librerie che resistono
Sotto le Torri
«Solo una lieve flessione»: le librerie resistono alla crisi da coronavirus, a risentirne sono soprattutto gli eventi organizzati a loro interno e annullati.
Ele librerie di Bologna come affrontano questi lunghi giorni di emergenza da coronavirus? Sono state prese d’assalto perché magari con le scuole chiuse si ha più tempo di leggere, o lo stato delle cose ha fatto desistere anche il lettore più incallito? C’è da ammettere che dalla nostra indagine, che non ha pretesa alcuna di esaustività, la risposta di chi tra i libri ci lavora non è stata univoca. E se ci piacerebbe sottoscrivere in toto il pensiero di Gianluca Tugnoli, titolare della libreria Ulisse di via degli Orti, e cioè che «la comunità dei lettori è più forte del virus» e nonostante sia stata riscontrata qui una leggera flessione, «questo aspetto resta un valore aggiunto della città che ha un’alta percentuale di lettori e librerie rispetto alla media italiana», purtroppo non sempre vince l’ottimismo. «Non abbiamo registrato un calo drammatico, ma certo non abbiamo nemmeno assistito a una corsa all’acquisto del libro, a differenza di beni di consumo come il cibo», è il commento di Giuditta Bonfiglioli, responsabile comunicazione per Librerie Coop, parlando della situazione all’interno dell’Ambasciatori di via degli Orefici. Peraltro, aggiunge, «è difficile muoversi anche in ottica futura per quanto riguarda la calendarizzazione di questo mese, data l’incertezza generale». Nota confortante, un certo aumento di afflusso nel weekend scorso. Da via degli Orefici a via Goito. Dove c’è la Libreria Trame. Nicoletta Maldini, che la gestisce, parla di una prima settimana «tutto sommato non troppo negativa, anche perché questa è una libreria che lavora molto su ordinazione. Il problema più grande finora è stato annullare gli incontri». In compenso si è guadagnato in ironia. «Con i lettori si è scherzato molto sul saluto: meno baci, abbiamo adottato il gomito». Quanto alle tipologie di testi, «sta andando molto Spillover di David Quammen, sulle pandemie, ma mi chiedono anche A tu per tu con le nostre paure di Paolo Legrenzi». Alla Libreria Ubik di via Irnerio tutto procede «come se vivessimo un sabato dilatato — osserva Raffaella Garruccio, una delle quattro socie che la gestiscono — o come fossimo ad agosto. Una flessione c’è stata, ma in compenso, vista la chiusura delle scuole, abbiamo notato più affluenza di bambini e genitori. Abbiamo anche creato un angolo libri per invogliare alla lettura che ha suscitato sorrisi». Al Mondadori store di via D’Azeglio dicono: «Avvertiamo un calo di presenze, ma i pochi che sono venuti erano più tranquilli del solito perché avevano più tempo a disposizione». Poco lontano, in piazza Ravegnana, in sintonia con tutte le Feltrinelli, per far fronte al problema hanno lanciato l’iniziativa #ChiLeggeNonSiFerma, invitando i lettori in questi giorni difficili «a momenti di condivisione sui libri che stanno leggendo — spiegano — per ribadire che la lettura regala conoscenza e la possibilità di viaggiare con l’immaginazione». (p. g.)