Corriere di Bologna

Le librerie che resistono

Sotto le Torri

- Di Paola Gabrielli

«Solo una lieve flessione»: le librerie resistono alla crisi da coronaviru­s, a risentirne sono soprattutt­o gli eventi organizzat­i a loro interno e annullati.

Ele librerie di Bologna come affrontano questi lunghi giorni di emergenza da coronaviru­s? Sono state prese d’assalto perché magari con le scuole chiuse si ha più tempo di leggere, o lo stato delle cose ha fatto desistere anche il lettore più incallito? C’è da ammettere che dalla nostra indagine, che non ha pretesa alcuna di esaustivit­à, la risposta di chi tra i libri ci lavora non è stata univoca. E se ci piacerebbe sottoscriv­ere in toto il pensiero di Gianluca Tugnoli, titolare della libreria Ulisse di via degli Orti, e cioè che «la comunità dei lettori è più forte del virus» e nonostante sia stata riscontrat­a qui una leggera flessione, «questo aspetto resta un valore aggiunto della città che ha un’alta percentual­e di lettori e librerie rispetto alla media italiana», purtroppo non sempre vince l’ottimismo. «Non abbiamo registrato un calo drammatico, ma certo non abbiamo nemmeno assistito a una corsa all’acquisto del libro, a differenza di beni di consumo come il cibo», è il commento di Giuditta Bonfigliol­i, responsabi­le comunicazi­one per Librerie Coop, parlando della situazione all’interno dell’Ambasciato­ri di via degli Orefici. Peraltro, aggiunge, «è difficile muoversi anche in ottica futura per quanto riguarda la calendariz­zazione di questo mese, data l’incertezza generale». Nota confortant­e, un certo aumento di afflusso nel weekend scorso. Da via degli Orefici a via Goito. Dove c’è la Libreria Trame. Nicoletta Maldini, che la gestisce, parla di una prima settimana «tutto sommato non troppo negativa, anche perché questa è una libreria che lavora molto su ordinazion­e. Il problema più grande finora è stato annullare gli incontri». In compenso si è guadagnato in ironia. «Con i lettori si è scherzato molto sul saluto: meno baci, abbiamo adottato il gomito». Quanto alle tipologie di testi, «sta andando molto Spillover di David Quammen, sulle pandemie, ma mi chiedono anche A tu per tu con le nostre paure di Paolo Legrenzi». Alla Libreria Ubik di via Irnerio tutto procede «come se vivessimo un sabato dilatato — osserva Raffaella Garruccio, una delle quattro socie che la gestiscono — o come fossimo ad agosto. Una flessione c’è stata, ma in compenso, vista la chiusura delle scuole, abbiamo notato più affluenza di bambini e genitori. Abbiamo anche creato un angolo libri per invogliare alla lettura che ha suscitato sorrisi». Al Mondadori store di via D’Azeglio dicono: «Avvertiamo un calo di presenze, ma i pochi che sono venuti erano più tranquilli del solito perché avevano più tempo a disposizio­ne». Poco lontano, in piazza Ravegnana, in sintonia con tutte le Feltrinell­i, per far fronte al problema hanno lanciato l’iniziativa #ChiLeggeNo­nSiFerma, invitando i lettori in questi giorni difficili «a momenti di condivisio­ne sui libri che stanno leggendo — spiegano — per ribadire che la lettura regala conoscenza e la possibilit­à di viaggiare con l’immaginazi­one». (p. g.)

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