Trapianti, Pinna se ne va. Di nuovo
Solo quattro mesi dopo il ritorno, il luminare lascia il Sant’Orsola a va a Miami
Era il 13 novembre quando in Regione fu annunciato il rafforzamento della rete dei trapianti attraverso un programma ad hoc, a coordinare il quale andava Antonio Daniele Pinna, tornato appositamente dopo l’esperienza di un paio di anni alla Cleveland Clinic di Abu Dhabi. Ora, dopo quattro mesi appena, l’ordinario dell’Alma Mater se ne va di nuovo per volare a Miami, sempre alla Cleveland Clinic, pare per occupare il ruolo di direttore del centro trapianti.
Bonaccini potrebbe congelare il posto o affidarlo al modenese di Benedetto
Era il 13 novembre scorso quando in Regione fu annunciato il rafforzamento della rete dei trapianti emiliano-romagnola attraverso un programma ad hoc, a coordinare il quale andava Antonio Daniele Pinna, tornato appositamente dopo l’esperienza di un paio di anni alla Cleveland Clinic di Abu Dhabi. Ora, dopo quattro mesi appena, l’ordinario dell’Alma Mater se ne va di nuovo per volare a Miami, sempre alla Cleveland Clinic, pare per occupare il ruolo di direttore del centro trapianti lasciato libero dal pensionamento di Andreas Tzakis. Non è noto se prendendo una nuova aspettativa dall’Alma Mater.
Per chi aveva lavorato al ritorno di Pinna a Bologna è stata una doccia fredda. Un affronto, in qualche modo, per il policlinico Sant’Orsola, che si appresta a diventare Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, che sui trapianti poggia ha uno dei pilastri fondamentali, e che perde quindi non solo il suo trapiantologo di punta ma anche il coordinatore del programma regionale e il candidato in pectore a diventare il direttore scientifico dell’Irccs.
È da giorni che al Sant’Orsola. e ai piani alti dell’Alma Mater, circola la voce dell’addio del luminare. Una scelta che sembra dettata da un’offerta economica a cui non si poteva rinunciare e dalla maggiore libertà di movimento offerta al chirurgo dalle regole di ingaggio americane. I vertici della sanità e dell’università bolognese hanno incassato a fatica il colpo. E attendono di capire le nuove mosse che anche il governatore Stefano Bonaccini ha in animo di compiere. Per la Regione il ruolo, ritagliato proprio per Pinna, potrebbe restare congelato per un po’ in attesa di capire il da farsi. Non è escluso però che Bonaccini decida di premiare chi in regione sta ottenendo ottimi risultati nell’attività trapiantologica, ovvero il policlinico di Modena attraverso gli interventi del professore di Unimore Fabrizio di Benedetto. Una scelta che sarebbe un ulteriore smacco per il Sant’Orsola ma anche per l’Ateneo che sta lavorando per arginare per quanto possibile la falla.
I maligni dicono che Pinna sia tornato a Bologna sapendo già che in Florida stavano lavorando per lui. Certo è che l’addio dopo soli quattro mesi non se l’aspettava nessuno. E c’è chi si lancia a motivarlo cercando le cause in attriti emersi all’interno del dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche di Unibo per concorsi e chiamate di altri chirurghi. «Attraverso questo nuovo compito — disse il rettore Francesco Ubertini a novembre nel congratularsi con Pinna —, contribuirà al raggiungimento di importanti traguardi a livello internazionale per quanto riguarda le tecniche di trapianto». Traguardi che ora raggiungerà Oltreoceano.