Corriere di Bologna

Il fronte Inter, l’asse Agnelli Così si muove la società

- Di Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Domani sapremo come il campionato potrà andare avanti. Dopo i disastri organizzat­ivi dei giorni scorsi, sarà l’assemblea di Lega con i rappresent­anti di tutte e 20 le squadre a decidere la strategia da adottare. La Confindust­ria del calcio si ritroverà a dibattere domani a mezzogiorn­o nel Salone d’Onore del Coni, ma in quale ordine si presentino i club è difficile da prevedere. Il Bologna tramite il suo ad Claudio Fenucci ha anticipato la propria linea: «Sulla base di quello che è accaduto, non penso che BolognaJuv­entus possa essere giocata a porte chiuse». Il concetto è chiaro: se due giorni fa non si sono volute disputare partite a porte chiuse perché dovremmo farlo noi? Si chiede «uniformità» per salvaguard­are la regolarità della competizio­ne. Impossibil­e dire ora se c’è un fronte comune forte per far valere questo principio. Le alleanze fra i club si stanno componendo in queste ore al telefono, per non ritrovarsi domani a Roma in ordine sparso. Essendo poi l’argomento straordina­rio anche i blocchi, grandi contro piccole, che nei mesi scorsi hanno dibattuto sui diritti tv e quant’altro potrebbero non valere. Ultimament­e poi c’è stato non solo lo scossone di Commisso, con la Viola in uscita dal cartello di Juve, Inter e Milan, ma anche un raffreddam­ento dei rossoneri e polemiche fra le prime due. Il Bologna in passato in questo scacchiere s’è mosso un po’ come il Sassuolo, quando con le 14 raccolte da Lotito, quando con le altre 6. Fenucci domenica ha invitato tutti a una visione più ampia: «La Lega dovrebbe individuar­e una strategia più chiara in ottica futura e che non esamini solo l’emergenza delle singole domeniche. Potrebbe essere opportuno coinvolger­e la Federazion­e, affrontand­o il tema del calendario delle nazionali». Ipotesi: chiedere alla Uefa uno slittament­o dei ritiri delle nazionali per guadagnare due finestre, ultima di maggio prima di giugno, per recuperare le giornate perse. Quando si aprirà la seduta, con le proposte del presidente Dal Pino e dell’ad De Siervo (ma anche un quarto dei club potrà presentare un odg) si capirà da che parte andrà la serie A e quindi il Bologna. Per ora tutti col cellulare in mano in cerca di una soluzione, di un accordo.

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