In Viale Aldo Moro salta l’assemblea Saliera: «Ho la febbre, sono in ansia»
Assemblea sul coronavirus cancellata per coronavirus. Sembra un calembour, invece è la cronaca politica delle ultime ore in Regione. Dove l’emergenza Covid-19 ha spinto i vertici di Viale Aldo Moro a tornare sui propri passi e cancellare l’Assemblea sul virus prevista per venerdì mattina.
Dopo il braccio di ferro che lo scorso venerdì aveva portato alla prima seduta di insediamento a porte chiuse, tra le resistenze della presidente uscente Simonetta Saliera e il pressing del governatore Stefano Bonaccini, la Regione fa dunque marcia indietro e torna a serrare le porte dell’Assemblea. L’avviso di convocazione, dopo la richiesta della Lega, era partito lunedì e per domattina era convocata una seduta, con tempi contingentati degli interventi, «per discutere dell’emergenza coronavirus». Ieri, qualche ora dopo la notizia dei due assessori positivi (Barbara Lori e Raffaele Donini), la revoca. Una decisione collegiale, assunta «dalla presidente del parlamentino regionale Emma Petitti, sentiti i membri dell’Ufficio di Presidenza, i gruppi e il governatore Stefano Bonaccini».
Una decisione quasi inevitabile dopo la notizia dei due assessori positivi, presenti anche venerdì 28 in Viale Aldo Moro. «Preoccupazione e incertezza» sono i due sentimenti che molti consiglieri confessano al telefono, anche pensando a cosa accadrà. Qualche novità potrebbe arrivare oggi dalla riunione dell’Ufficio di Presidenza, ma intanto alcuni eletti hanno già deciso di imporsi l’autoisolamento (procedura consigliata a chi è entrato in contatto con persone positive al coronavirus) ad altri invece la procedura di isolamento precauzionale è stata ordinata anche in assenza di sintomi. All’ex presidente dell’Assemblea, che aveva insistito per rinviare l’insediamento di venerdì 28, lo scomodo ruolo dell’inascoltata Cassandra. «Per quanto è avvenuto la scorsa settimana parlano i fatti e le cronache, ora — sottolinea Saliera — ho qualche linea di febbre e sono preoccupata, anche per i miei familiari». Andrà avanti invece l’attività del Consiglio comunale di Bologna, seppur con nuove precauzioni: sedute brevi, sedie distanti, commissioni senza pubblico e un solo relatore esterno. Quest’ultima soluzione rischia di moltiplicare le riunioni e, maligna già qualcuno a Palazzo, gli eventuali gettoni di presenza.