Clarins, stop ai licenziamenti
Raggiunto l’accordo: 28 esuberi volontari. Forse si cede il marchio Hermes
Riduzione degli esuberi, uscite solo incentivate e un percorso di ricollocazione. Sono questi i tre pilastri su cui poggia l’ipotesi di accordo raggiunta fra Clarins Italia e i sindacati confederali del commercio e messa ieri al vaglio dei lavoratori che hanno dato il loro placet.
Clarins Italia, che a fine gennaio aveva aperto una procedura di licenziamento per 40 dipendenti dovuta alla cessione dei marchi Mugler e Azzaro al gruppo L’Oreal, non potrà più imporre licenziamenti unilaterali ma dovrà definire un percorso di uscite, esclusivamente volontarie ed economicamente supportate, che non potranno superare le 28 unità. Ma non è tutto: mentre si vocifera che il prossimo brand ad essere ceduto dalla multinazionale francese della cosmetica di lusso sarà Hermes, all’incentivo di carattere economico si affianca un’offerta accompagnamento al re-impiego dei volontari. «Dopo numerosi incontri siamo riusciti a raggiungere un accordo sostenibile — sottolinea Silvia Balestri della Fisascat-Cisl—
che ci consente di salvaguardare l’occupazione e di ridurre in maniera consistente gli esuberi che sono passati da 40 (35 nel bolognese sui 128 totali) ad un massimo di 28 a livello nazionale». A parte lo stabilimento di Villanova di Castenaso, infatti, il colosso ha sedi anche a Roma e Milano.
«Il valore aggiunto dell’intesa — aggiunge Balestri— è la volontarietà. In più, è prevista la ricollocazione degli esuberi del magazzino (5 unità) in un’azienda terza dell’indotto Bartolini». Le uscite si differenziano in fasce, sulla base dell’età anagrafica dei lavoratori. Per i dipendenti fino a 35 anni che usciranno entro il 30 aprile è previsto un incentivo di 9 mensilità, che si riduce a 4 da maggio in poi. Le mensilità saranno invece 12 (che diventano 7) per gli addetti tra i 36 e 42 anni mentre saranno 14 (ridotte a 9) per chi ha un’età compresa fra i 43 e i 49 anni. Infine, dai 50 anni in su incentivo massimo di 17 mensilità (9 da maggio).
«In un contesto molto complesso per la natura della azienda — aggiunge Ilaria Mattioli della Filcams-Cgil — abbiamo raggiunto un ottimo accordo, che riduce gli esuberi e dà priorità alla volontarietà». «Il ruolo dei lavoratori – prosegue Mattioli – è stato determinante: affidarsi ai sindacati è la garanzia dell’ottenimento di risultati migliori per tutti». «Davanti ad incentivi economicamente interessanti – spiega, infine, Fabio Leo della Uiltucs – gli addetti interessati, daranno i loro nominativi alle rappresentanze sindacali aziendali che forniranno la lista all’azienda. Ora la nostra preoccupazione – conclude – è legata all’epidemia di coronavirus che sta colpendo duramente il settore del commercio». Proprio in rispetto delle misure di contenimento , l’assemblea di ieri, a cui hanno partecipato una sessantina di lavoratori, si è svolta all’aria aperta.