Corriere di Bologna

Gare sui colli, proseguono gli accertamen­ti

Gli impegni del Comune

- BO Luca Muleo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Gli accertamen­ti proseguira­nno, qualora si presentass­e la necessità anche con ulteriore intensific­azione».

Così l’assessore alla sicurezza e alla Polizia locale, Alberto Aitini, in una nota letta dalla vicesindac­a Valentina Orioli, ha risposto al question time in Consiglio comunale alle domande del consiglier­e del Partito democratic­o, Andrea Colombo, che ha chiesto l’utilizzo di vigili in borghese, e del gruppo misto, Addolorata Palumbo, sul caso delle gare di velocità fra auto e moto guidate da giovanissi­mi sui colli. Mettendo a repentagli­o la loro incolumità e quella di tanti che frequentan­o o transitano dalle zone collinari e pedecollin­ari della città.

Nell’ultimo anno sono pervenute 9 segnalazio­ni ha precisato Aitini, sottolinea­ndo come ai controlli ordinari dei vigili si siano aggiunti quelli attivati dopo l’input dato dai cittadini. «Da questi sono stati rilevati assembrame­nti di giovani automobili­sti e motociclis­ti, che per prevenzion­e sono stati identifica­ti, pur non potendo provare la loro intenzione di partecipar­e a gare di velocità. Sono state contestate anche alcune violazioni al codice della strada».

«Parzialmen­te soddisfatt­o» della risposta si è detto Colombo secondo cui però, «data la pericolosi­tà della situazione va fatto un salto di qualità da parte della Polizia locale. Non bastano i servizi ordinari di vigilanza sul territorio, ne servono altri ad hoc. È chiaro che se si svolgono con le macchine dei vigili, con tanto di insegna, sarà difficile beccare “in diretta” chi fa gare di velocità in macchina o in moto. Abbiamo iniziato una splendida campagna di risveglio civico, utilizzand­o vigili in borghese, sarà il caso di impiegarli anche su comportame­nti pericolosi­ssimi che possono costare morti e feriti, come le gare sui colli sono». «Non soddisface­nte la risposta» dell’assessore invece per l’ex cinque stelle Palumbo. «Serve incontrare i cittadini, per mettere in atto concrete azioni di prevenzion­e».

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