Le Sardine, le «ottave» di Rentocchini e il mito di Ulisse
In edicola da domani l’inserto del «Corriere della Sera»: storie e voci dall’Emilia-Romagna
Una conversazione con le Sardine bolognesi sul loro libro, le liriche del poeta di Sassuolo Emilio Rentocchini e la mostra dedicata a Ulisse ai Musei San Domenico di Forlì. Ancora una volta c’è tanta Emilia-Romagna nel nuovo numero de «La Lettura», in edicola da domani e fino al 14 marzo.
A cominciare dalla sezione «Orizzonti», che accoglie una conversazione, raccolta da Antonio Carioti, della scrittrice Silvia Avallone e del politologo Maurizio Ferrera con tre dei quattro giovani bolognesi, Andrea Garreffa, Mattia Santori e Giulia Trappoloni, che hanno portato nelle piazze italiane migliaia di persone. A proposito del loro libro Le Sardine non esistono, edito da Einaudi. «A noi - osserva Santori - in realtà non interessa tanto la rappresentanza quanto il coinvolgimento. Ora per noi si pone il noto problema di come fa un movimento spontaneo a consolidarsi nel tempo. Molti di quei fenomeni finiscono per disperdersi, noi stiamo cercando di darci una forma».
La poesia in ottave dell’emiliano Rentocchini nel dialetto di Sassuolo, mix tra modenese, reggiano e montanaro, è al centro dell’articolo «Felice vivere in una gabbia di 8 versi», firmato da Daniele Piccini. «44 ottave» (Book Editore) hanno portato il numero di quelle pubblicate fin qui dal poeta a 300, ottave non narrative ed epiche ma isolate e liriche.
Chiara Pagani racconta infine come la mostra forlivese su Ulisse, nell’ex convento di San Domenico, ripercorra le diverse rappresentazioni dell’arte, della letteratura e del cinema sulle tracce dell’«uomo versatile» del primo verso dell’Odissea. Con il passaggio dall’Odisseo omerico, «ingegnoso e scaltro, all’Ulisse dantesco, che sfida le leggi divine per la sua sete di conoscenza». Fino all’Ulisse di Gabriele D’Annunzio che incarna l’ideale del superuomo e al decadente eroe cantato da Giovanni Pascoli, che lo rimette in mare in tarda età per un ultimo viaggio. «Ulisse. L’arte e il mito» ricostruisce in ordine filologico, ma anche seguendo alcuni filoni tematici, una storia che appartiene tutti. Riprendendo le parole di Antonio Paolucci, presidente del comitato scientifico, nel catalogo, Ulisse insieme a Faust, che aspira all’eterna giovinezza, e a Don Giovanni, che cerca l’anima gemella, è uno dei tre «grandi miti che hanno abitato o abitano questa parte di mondo che chiamiamo Occidente». (p. d. d.)