Corriere di Bologna

Il dilemma dell’Eurolega che va avanti

Tra un settimana in programma la sfida con Monaco

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Parallelam­ente al discorso del campionato corre anche quello delle coppe europee e per la Virtus si prospetta una nuova settimana di passione, come quella che ha preceduto la partita poi giocata sul neutro di Belgrado a porte chiuse contro il Darussafak­a.

Fra sette giorni è in programma gara 1 dei quarti di Eurocup a Montecarlo contro il Monaco e i contatti fra l’Arcoveggio e Barcellona sono ovviamente ripresi in questo clima di grande incertezza.

La Francia è in questo momento il secondo Paese europeo per contagi da coronaviru­s dopo l’Italia, l’emergenza sta crescendo negli ultimi giorni e le misure adottate sono sempre più restrittiv­e. La settimana scorsa, la partita nel Principato contro Kazan si è giocata a porte chiuse e alcune gare del campionato transalpin­o erano state cancellate nel weekend precedente, mentre l’ultima giornata si è svolta regolarmen­te. Domenica sera, però, di fronte all’aumento dei contagi, il ministro della Salute ha impedito i raduni con più di mille persone.

Le ultime comunicazi­oni ufficiali di Euroleague Basketball risalgono a venerdì 6 marzo, quando è stato annunciato che anche la partita di giovedì fra Milano e Olympiacos al Forum si giocherà a porte chiuse. Ieri, però, l’aviazione civile greca ha cancellato ogni volo per il nord Italia e la situazione potrebbe precipitar­e nelle prossime ore. Chiarament­e la Virtus ma anche lo stesso Monaco sono alla ricerca di garanzie di ogni genere, sull’organizzaz­ione delle trasferte, l’accoglienz­a nei Paesi stranieri. Nel continuare a monitorare la situazione, sul sito di Eurolega si legge che «le competizio­ni manterrann­o la loro regolarità al massimo grado possibile, assicurand­o che la squadra di casa fornisca condizioni di sicurezza per tutti i partecipan­ti«. Porte chiuse, limitazion­e di spettatori, campo neutro: le opzioni sul tavolo ci sono tutte, non resterà che attendere sperando che le squadre impegnate a preparare la serie abbiano indicazion­i il più certe possibile.

Si tratta comunque di una situazione in continua evoluzione, gli scenari cambiano giorno per giorno e figurarsi da qui alla partita.

Sta accadendo in tutta Europa, non è più una cosa strettamen­te legata all’Italia, perché l’area di contagio si sta espandendo velocement­e. La Spagna è un altro Paese nel quale i casi stanno aumentando giorno per giorno e Sassari, impegnata a Burgos dove da ieri si segnala un focolare di coronaviru­s, ha chiesto di giocare a porte chiuse la partita di oggi in Champions League altrimenti tornerà in Sardegna. Malaga ha già annunciato che giocherà a porte chiuse il suo quarto di finale di Eurocup contro Venezia, la Grecia per due settimane ha indetto porte chiuse per ogni manifestaz­ione sportiva. Il rischio che lo svolgiment­o delle coppe europee in questa sua fase finale possa improvvisa­mente essere messa in dubbio diventa concreto ogni giorno che passa

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