Calcio e basket ora si fermano
Oggi il Consiglio della Figc per ratificare il blocco, annunciato da Malagò, di tutte le partite fino al 3 aprile
A tracciare la strada è stato il Coni, nella riunione di ieri pomeriggio sugli sport professionistici e di squadra. Ci si ferma fino al 3 aprile, questa la decisione di Giovanni Malagò che ha poi informato il premier Conte e il ministro dello Sport, Spadafora, su quanto emerso nell’incontro e anche perché sarà necessario un aggiornamento al decreto ministeriale. Il Coni, infatti, chiede «al Governo di emanare un apposito decreto del presidente del Consiglio dei ministri che possa superare quello attuale in corso di validità; alle Regioni, pur nel rispetto dell’autonomia costituzionale, di uniformare le singole ordinanze ai decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di non creare divergenti applicazioni della stessa materia nei vari territori». La decisione oggi sarà quasi sicuramente condivisa anche nel Consiglio straordinario della Figc.
Si fermerà anche il calcio, tutto lo sport azzerato fino all’inizio del mese prossimo contando che si allenti la morsa del coronavirus. All’assemblea odierna, in teleconferenza, parteciperà anche il Bologna attualmente in una posizione di silenzio e attesa, con il mondo del calcio che pare convinto questa volta ad indirizzarsi verso lo stop imposto dal Coni. Se non ci saranno sorprese, i rossoblù salteranno la gara di venerdì contro la Juve al Dall’Ara e la trasferta di Genova contro la Sampdoria prevista per il 21. La teorica ripresa del campionato è per il 5 aprile contro il Cagliari, perché nel mezzo ci sarà un delicato break internazionale che sarà a sua volta oggetto di attenzione con centinaia di giocatori in giro per il mondo.
Si ferma anche il basket ma l’orientamento verso lo stop fino al 3 aprile era in questo caso filtrato già domenica, quando erano state annullate le partite della giornata e quelle del turno che si sarebbe dovuto disputare fra oggi e venerdì. Ieri mattina si è tenuta, via conference call, l’assemblea di Lega che ha all’unanimità nominato Umberto Gandini come nuovo presidente, mentre nel pomeriggio c’è stato il Consiglio federale straordinario nel quale il presidente Petrucci ha confermato le disposizioni del Coni: «Il presidente ha chiesto la collaborazione delle leghe per ipotizzare scenari per concludere i campionati», si legge nella nota Fip. Andrà trovato lo spazio nel calendario per i recuperi, non facile.
Con questo ulteriore stop, la Serie A di basket ha visto cancellate sei giornate e in più c’è il recupero della Virtus a Varese. Gia rinviate le sfide con Brescia, Reggio Emilia e a Treviso, la Segafredo non giocherà con Trieste e a Cantù avendo un turno di riposo fra queste due e riprenderà in casa con Cremona il 5 aprile. Per la Fortitudo, cancellate le trasferte di Pistoia e Brescia oltre alla gara casalinga con Cremona, saltano anche la gara di Milano e quella interna con Cantù prima del turno di riposo e la ripresa a Trento. Con 24 giorni di buco resta da vedere anche quali saranno le decisioni delle società per questo periodo. L’attività della Virtus proseguirà regolarmente per l’impegno in Eurocup con i quarti di finale contro il Monaco la prossima settimana (il Coni non ha giurisdizione sulle coppe europee), mentre la Fortitudo si ritroverà domani pomeriggio per una riunione in cui sarà definito il programma dei giorni successivi. In questo scenario monta l’inquietudine dei giocatori di A, su tutti gli americani. Molti di loro stanno manifestando l’intenzione di tornare in patria, specialmente ora che è ufficiale lo stop al campionato: rientreranno? Potranno rientrare?
Il Coni ha chiesto al governo un ulteriore provvedimento per non creare divergenze
Molti giocatori americani stanno pensando di tornare a casa con lo stop