Corriere di Bologna

«Coprifuoco» dalle 18 per tutti

Prima la decisione di Merola, poi l’ordinanza di Bonaccini. In serata il governo estende le limitazion­i al resto del Paese

- Francesco Rosano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Bar e ristoranti di Bologna dovranno chiudere alle 18, così ha deciso il sindaco Virginio Merola. Mentre la Regione vara un pacchetto di oltre 45 milioni in favore di famiglie e imprese.

Bonaccini estende lo stop a tutta l’Emilia-Romagna e in serata il governo a tutto il Paese

Da oggi al 3 aprile ristoranti e bar chiusi alle 18 e sospension­e di eventi e competizio­ni sportive di ogni ordine e disciplina. Mentre tassisti e guidatori di ncc, da domani, dovranno indossare guanti e mascherina. È l’ultima stretta, arrivata ieri sera con un’ordinanza firmata dal governator­e Stefano Bonaccini, per contenere l’epidemia di coronaviru­s in Emilia. Un provvedime­nto che estende a tutta la regione alcune delle misure più significat­ive previste per le cinque province inserite dal decreto del presidente del Consiglio nella cosiddetta zona arancione. «Tutto quello che possiamo omogeneizz­are come misure va fatto, per il massimo contrasto al virus», sottolinea il governator­e Bonaccini, che ieri ha annunciato anche un pacchetto di oltre 45 milioni di euro per aiutare famiglie e imprese dell’Emilia-Romagna.

In mattinata era stato già il sindaco di Bologna Virginio Merola ad annunciare nuove limitazion­i, alcune delle quali estese poi da Bonaccini al resto della regione. Da oggi dunque bar e ristoranti si fermeranno dalle 18 alle 6 in tutta l’Emilia-Romagna, mentre l’ordinanza firmata da Merola congelerà a Bologna anche i mercati su area pubblica e gli artisti di strada. Dunque stop ai commercian­ti della Piazzola, così come agli altri mercati della città, e niente busker impegnati a intrattene­re turisti e bolognesi. «Per contenere il contagio devono diminuire i contatti sociali. Il virus viaggia con le persone», ribadisce il sindaco di Bologna, che lancia un messaggio soprattutt­o a giovani e adolescent­i. «Devono ridurre gli assembrame­nti alternativ­i alla scuola. Uscire dal gregge è l’atto più ribelle e alternativ­o, in senso letterale, non fare gregge. E dare un aiuto in famiglia, in particolar­e agli anziani in caso di bisogno. Ragazze e ragazzi — è l’appello di Merola dovete fermarvi. Basta frequentar­e luoghi e locali affollati, basta movida, basta assembrame­nti».

L’economia sta già soffrendo e soffrirà ancora, nessuno sa ancora dire quanto. Ma il primo cittadino di Bologna è convinto di una cosa: «La prima manovra economica necessaria è fermare il virus, senza di questo le misure economiche che sono state già prese e che si stanno approvando rischiano di essere indebolite e non adeguate». Palazzo d’Accursio da parte sua metterà mano al bilancio comunale, che in questa situazione senza precedenti verrà rimodulato entro giugno «sulla base di una ridefinizi­one delle priorità — conclude Merola — e della salvaguard­ia dei servizi essenziali».

Dalla Regione, intanto, è arrivato un pacchetto di aiuti per famiglie e imprese. «Dopo l’accordo sullo sblocco della cassa integrazio­ne in deroga, che ha messo a disposizio­ne 38 milioni di euro — rivendica Bonaccini — destiniamo a welfare e aziende oltre 45 milioni di euro». Il governator­e torna anche ad appellarsi al senso di responsabi­lità degli emiliano-romagnoli. «Abbiamo bisogno di contrastar­e la diffusione del virus nella maniera più ferma possibile, rispettand­o le regole con serietà e rigore, ma nello stesso tempo non intendiamo lasciare soli cittadini, famiglie e imprese con misure economiche e di sostegno più che mai necessarie». Ma gli occhi di Viale Aldo Moro e di tutto il mondo economico sono puntati soprattutt­o verso Roma. In serata il governo ha però preso una decisione drastica: estendendo tutte le misure già previsto nelle province del Nord a tutto il resto del Paese. Il ministro Boccia: «Le regole vanno rese omogenee».

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Al bancone della caffetteri­a Santo Stefano t tavolini costringon­o i clienti a rispettare la distanza di almeno un metro
Tavolini anti droplet Al bancone della caffetteri­a Santo Stefano t tavolini costringon­o i clienti a rispettare la distanza di almeno un metro

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