«Coprifuoco» dalle 18 per tutti
Prima la decisione di Merola, poi l’ordinanza di Bonaccini. In serata il governo estende le limitazioni al resto del Paese
Bar e ristoranti di Bologna dovranno chiudere alle 18, così ha deciso il sindaco Virginio Merola. Mentre la Regione vara un pacchetto di oltre 45 milioni in favore di famiglie e imprese.
Bonaccini estende lo stop a tutta l’Emilia-Romagna e in serata il governo a tutto il Paese
Da oggi al 3 aprile ristoranti e bar chiusi alle 18 e sospensione di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina. Mentre tassisti e guidatori di ncc, da domani, dovranno indossare guanti e mascherina. È l’ultima stretta, arrivata ieri sera con un’ordinanza firmata dal governatore Stefano Bonaccini, per contenere l’epidemia di coronavirus in Emilia. Un provvedimento che estende a tutta la regione alcune delle misure più significative previste per le cinque province inserite dal decreto del presidente del Consiglio nella cosiddetta zona arancione. «Tutto quello che possiamo omogeneizzare come misure va fatto, per il massimo contrasto al virus», sottolinea il governatore Bonaccini, che ieri ha annunciato anche un pacchetto di oltre 45 milioni di euro per aiutare famiglie e imprese dell’Emilia-Romagna.
In mattinata era stato già il sindaco di Bologna Virginio Merola ad annunciare nuove limitazioni, alcune delle quali estese poi da Bonaccini al resto della regione. Da oggi dunque bar e ristoranti si fermeranno dalle 18 alle 6 in tutta l’Emilia-Romagna, mentre l’ordinanza firmata da Merola congelerà a Bologna anche i mercati su area pubblica e gli artisti di strada. Dunque stop ai commercianti della Piazzola, così come agli altri mercati della città, e niente busker impegnati a intrattenere turisti e bolognesi. «Per contenere il contagio devono diminuire i contatti sociali. Il virus viaggia con le persone», ribadisce il sindaco di Bologna, che lancia un messaggio soprattutto a giovani e adolescenti. «Devono ridurre gli assembramenti alternativi alla scuola. Uscire dal gregge è l’atto più ribelle e alternativo, in senso letterale, non fare gregge. E dare un aiuto in famiglia, in particolare agli anziani in caso di bisogno. Ragazze e ragazzi — è l’appello di Merola dovete fermarvi. Basta frequentare luoghi e locali affollati, basta movida, basta assembramenti».
L’economia sta già soffrendo e soffrirà ancora, nessuno sa ancora dire quanto. Ma il primo cittadino di Bologna è convinto di una cosa: «La prima manovra economica necessaria è fermare il virus, senza di questo le misure economiche che sono state già prese e che si stanno approvando rischiano di essere indebolite e non adeguate». Palazzo d’Accursio da parte sua metterà mano al bilancio comunale, che in questa situazione senza precedenti verrà rimodulato entro giugno «sulla base di una ridefinizione delle priorità — conclude Merola — e della salvaguardia dei servizi essenziali».
Dalla Regione, intanto, è arrivato un pacchetto di aiuti per famiglie e imprese. «Dopo l’accordo sullo sblocco della cassa integrazione in deroga, che ha messo a disposizione 38 milioni di euro — rivendica Bonaccini — destiniamo a welfare e aziende oltre 45 milioni di euro». Il governatore torna anche ad appellarsi al senso di responsabilità degli emiliano-romagnoli. «Abbiamo bisogno di contrastare la diffusione del virus nella maniera più ferma possibile, rispettando le regole con serietà e rigore, ma nello stesso tempo non intendiamo lasciare soli cittadini, famiglie e imprese con misure economiche e di sostegno più che mai necessarie». Ma gli occhi di Viale Aldo Moro e di tutto il mondo economico sono puntati soprattutto verso Roma. In serata il governo ha però preso una decisione drastica: estendendo tutte le misure già previsto nelle province del Nord a tutto il resto del Paese. Il ministro Boccia: «Le regole vanno rese omogenee».