Si ferma anche Bottura: giusto così
Lo chef tre stelle chiude la Francescana: lo faccio per i miei ragazzi, seguiamo le regole
Dopo essersi risvegliato in piena zona arancione, Massimo Bottura ha fatto ciò che gli ha consigliato la testa. E il cuore. «Perché i miei ragazzi sono la mia famiglia e farei di tutto per preservarli». E così ieri lo chef pluristellato, l’uomo che ha trasformato Modena nella Mecca mondiale dei gourmet, ha scritto ai suoi collaboratori per annunciargli la chiusura fino al 3 aprile dell’Osteria Francescana, di Casa Maria Luigia e della Franceschetta.
Una scelta inevitabile?
«Inevitabile no, visto che a pranzo siamo sempre rimasti pieni. Ma dopo aver visto quello che sta succedendo in giro, cose agghiaccianti, ho preso questa decisione andando anche oltre il rispetto delle regole attuali (il decreto prevede la chiusura alle 18 per i ristoranti, ndr). Farei di tutto per mettere al sicuro i miei ragazzi».
Cosa ha detto al suo team?
«Di stare tranquilli, pensare, scrivere, pianificare. Andremo nell’orto, all’aria aperta, a occuparci dei campi, preparare il futuro di tutto quello che siamo. Loro mi hanno mandato dei messaggi bellissimi, hanno capito».
E gli appassionati che per mangiare alla Francescana aspettavano da un anno?
«Anche da molto di più... Ma questa emergenza ha dato una prima scrematura mostruosa agli stranieri. I grandi gourmet hanno deciso di non viaggiare da un momento all’altro, ci hanno chiamati per disdire e cercare di riprenotare più avanti. Ma il locale non ha sofferto, in ufficio prenotazioni hanno ricucito tutte le disdette e gli italiani hanno risposto immediatamente. “Finalmente abbiamo trovato posto”, ci dicevano. L’osteria è rimasta fully booked. Poi da sabato sera ci siamo trovati a confrontarci con un’emergenza ancora più restrittiva e ci siamo guardati in faccia per decidere il da farsi, la scelta di fermarci era quella giusta. Abbiamo deciso di ricontattare a uno a uno i modenesi che nel weekend hanno riempito a pranzo il ristorante per ringraziarli e assicurargli che avranno un tavolo quando le condizioni di sicurezza lo permetteranno».
Ha fiducia nelle persone che stanno gestendo questa emergenza senza precedenti in Italia?
«Io confido nelle autorità, l’Italia sta facendo un grandissimo lavoro, lo ha riconosciuto anche l’Oms. Adesso bisogna seguire le regole, ma io ho preferito fare qualcosa di più per il mio team».
Niente baci, abbracci. Non è che questa emergenza cambierà per sempre gli italiani?
«No, nel nostro dna è previsto il calore del “buongiorno”, “ben arrivato”, “buon appetito”, e quello non si cancella. Adesso ci sono delle regole, seguiamole. Poi purtroppo ci sono quelli che fuggono».
I treni stracolmi da Milano verso il Sud.
«Quella è follia. Nella mia vita ho sempre avuto un approccio positivo. A 58 anni ne ho passate tante, il sisma ci ha quasi azzerati, ora c’è il coronavirus. Se lavori bene e hai una grande squadra al fianco le difficoltà ti rendono più forte. Spero valga per tutti».