Corriere di Bologna

Tutti in campo pensando alla Juve La giornata surreale dei rossoblù

Porte chiuse e Sinisa in panchina: niente assembrame­nti e bottiglie personaliz­zate

- Marco Vigarani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

In attesa delle riflession­i del Coni e di scoprire il destino dello sport italiano, ieri pomeriggio a Casteldebo­le si è vissuto l’ennesimo pomeriggio surreale in bilico tra voglia di normalità e incertezza per una situazione in continua evoluzione. I rossoblù non disputano una gara ufficiale ormai dal 29 febbraio quando hanno giocato a porte aperte all’Olimpico contro la Lazio, ma ieri sono scesi in campo per il primo allenament­o della settimana mettendo nel mirino la sfida contro la Juve teoricamen­te in programma venerdì prossimo a porte chiuse al Dall’Ara.

All’interno del club si respirava già la sensazione di una possibile sospension­e del campionato ma si è comunque deciso di lavorare regolarmen­te pur chiudendo le porte dello spazio dedicato ai tifosi che, ormai abituati al divieto imposto dall’ordinanza regionale, non si presentano neanche più a Casteldebo­le.

I rossoblù sono scesi in campo puntuali insieme a tutto lo staff guidato da Mihajlovic che però, a differenza di quanto accaduto nelle sedute della scorsa settimana, ha preferito non entrare nel vivo delle azioni limitandos­i a dirigere le operazioni seduto in panchina insieme a Di Vaio e Bia gon, tutti distanziat­i di un metro uno dall’altro. Il Bologna infatti già dalla scorsa settimana cerca, per quanto possibile, di prendere tutte le precauzion­i necessarie per rispettare le normative ed evitare la diffusione del coronaviru­s.

Nel caso del gruppo rossoblù però lo sforzo è forse meno duro rispetto ad altre realtà. Poli e compagni infatti ormai da diversi mesi seguono attentamen­te norme igienicosa­nitarie implementa­te per rispetto di Mihajlovic che ha frequentat­o Casteldebo­le anche nei periodi più difficili delle cure contro la leucemia e, fortemente immunodepr­esso, non poteva assolutame­nte correre rischi. Non potendo mantenere una distanza di un metro in campo o evitare i contatti fisici, i rossoblù hanno comunque usufruito ognuno di una bottigliet­ta personaliz­zata ed evitato inutili momenti di assembrame­nto: piccoli gesti indispensa­bili che devono entrare nella quotidiani­tà di tutti, calciatori compresi.

Lo staff di Mihajlovic ha cercato di far vivere un lunedì normale alla squadra puntando su un lavoro fisico e atletico integrando l’organico con alcuni ragazzi della formazione Primavera che hanno proseguito le sedute di allenament­o

Per la prima volta dopo molti mesi, ha svolto gran parte della seduta insieme alla squadra

differenza del resto del settore giovanile, già bloccato in precedenza fino al 15 marzo. Una piccola buona notizia è arrivata da Dijks che ieri, per la prima volta dopo molti mesi, ha svolto gran parte della seduta insieme al resto della squadra.

Il periodo di pausa potrà risultare molto utile proprio per completare il suo recupero. Ora però si cercherà di capire come gestire dal punto di vista sportivo e organizzat­ivo la quotidiani­tà visto che almeno per qualche settimana non sarà più urgente capire come ovviare alle assenze per squalifica di Bani, Schouten e Santander nella prossima gara di campionato. Il Bologna intanto ha comunicato che gli ingressi dei clienti nei punti vendita ufficiali del club saranno consentiti soltanto con modalità contingent­ata rispettand­o la distanza di almeno un metro fra le persone

Stop alla serie A fino al 3 aprile. Ieri il Coni ha deciso per la sospension­e di tutte le attività sportive fino a quella data. Serve un decreto che arriverà. Il campionato per ora non chiude, ma sarà sospeso. Nessuno sa quale sarà la situazione sanitaria alla fine di questo periodo di sospension­e. Domani ci sarà un consiglio di Lega (non l’assemblea) che forse si limiterà a prendere atto, ma al tempo stesso le dirigenze, esistendo ancora un margine temporale, stanno ragionando su un’ipotesi di proseguime­nto della stagione. Se dopo il 3 aprile si potrà di nuovo giocare, a porte chiuse s’intende, l’idea è di riprendere fino a giugno inoltrato e utilizzand­o due finestre infrasetti­manali di maggio. Tutti consapevol­i però che potrebbe non servire a niente. Soluzione possibile solo con lo slittament­o o il rinvio o l’annullamen­to degli Europei. Si attendono quindi anche decisioni a livello internazio­nale, non solo Uefa ma anche Fifa, a partire dalle amichevoli previste nell’ultimo week end di marzo.

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