Dischi e singoli da Rossini e Rares al folk anglo-russo
Il coronavirus ci ha fatto capire quanto ci manchi la musica dal vivo. Una mancanza che in queste settimane si può arginare con l’ascolto di tante nuove uscite discografiche che coinvolgono molti artisti emiliano-romagnoli. Uno di questi è Richi Rossini in radio con il suo ultimo singolo, Mariagrazia, che farà parte di un album di prossima uscita intitolato «Gli amori del superuomo». Rossini è nato a Parma e spiega così la sua canzone: «Ho deciso di raccontare un universo che ho conosciuto ormai dieci anni fa, quello del poliamore, cercando di sottolineare la complessità nel riuscire a vivere le dinamiche quotidiane di questa filosofia di vita ma con la speranza di arrivare effettivamente a conviverci».
Dal cantautorato di Rossini a quello di Rares il passo è breve ma deciso. «Curriculum vitae» è l’album pubblicato il 6 marzo da questo artista nato in Romania, cresciuto a Marghera e trasferitosi a Bologna per studiare elettronica al Conservatorio, un disco registrato senza troppe sovraincisioni per mantenere un approccio diretto e veritiero. A metà strada tra Michael Kiwanuka
e i Vampire Weekend, Rares racconta storie personali che sono universali, mentre un pallido sole riscalda le sue parole tra atmosfere analogiche e modernità espressiva. Da Modena, Casemurate ha invece rilasciato il secondo singolo, Autunno, dopo l’esordio di qualche mese fa con Miseria.
Il giovane artista, perfettamente calato nella scena itpop, ci porta per mano in un periodo scuro, illuminato solo dalla luce di un cellulare al quale aggrapparsi per cercare di non cadere e non dover guardare negli occhi qualcuno spiegando come si sta davvero. Battiti lo-fi tra atmosfere emo e parole sussurrate su linee melodiche così vellutate da prosciugarti. Il singolo è accompagnato da un videoclip girato e montato dal regista Enzo Cappucci che riesce a raccontare in modo esaustivo la solitudine del brano.
Da Ravenna la Aural Records, casa discografica che si dedica ai suoni estremi, con un catalogo internazionale di tutto rispetto, ha annunciato per il 17 aprile l’uscita di due lavori. Dall’Islanda il black metal dei Dynfari con il loro quinto album, «Myrkurs er þörf», una giusta ricetta di post-rock e metal, con lunghe parti strumentali che sembrano l’avvicinarsi di una carica a cavallo e Kariti, artista russa di stanza in Italia, che debutta con «Covered mirrors», un disco di otto canzoni folk cantate in inglese e russo. Insomma mancano i live ma non le nuove canzoni.