Corriere di Bologna

Dal vivo ma sullo schermo «Quando finirà, una festa»

Il festival online ideato da Alice Mazzoni su Facebook e siti internet «Musica contro il coronaviru­s»: dal 25 febbraio ogni giorno i live social

- Andrea Tinti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’idea è nata, per caso, il 25 febbraio, allo stop di tutti gli spettacoli. È «Musica contro il coronaviru­s», il primo festival online nato nella nostra regione e che ha fatto scuola in Italia coinvolgen­do decine di artisti in tutto il Paese. La mente è Alice Mazzoni.

Come è nata l’idea?

«Nella vita mi occupo di digital marketing nel settore musicale. In seguito alla prima ordinanza regionale, mi sono trovata a ragionare con Tizio Bononcini e Nicholas Merzi, due cantautori emiliani con cui collaboro, su come modificare i nostri piani di promozione e contempora­neamente su cosa stava succedendo intorno a noi. Ho pensato di spostare i loro live online cercando altri musicisti disposti a sposare l’idea».

Qual è stata la risposta del «pubblico» ai primi concerti?

«Incredibil­e, oltre qualsiasi aspettativ­a. Per giorni ho risposto a molti messaggi di persone che mi chiedevano informazio­ni o sempliceme­nte ringraziav­ano per l’iniziativa. In cinque giorni abbiamo ottenuto solo su Facebook più di 45mila visualizza­zioni, più di 350 condivisio­ni, circa 2.600 like e quasi mille commenti. Oggi abbiamo superato le 150mila visualizza­zioni e gli iscritti al gruppo nato l’1 marzo sono già 2.259».

Non teme che la sua idea diventi un ricettacol­o per chi cerca 15 minuti di popolarità?

«A partire dalla seconda settimana abbiamo iniziato a selezionar­e gli “headliner”, ovvero chi si esibisce in prima serata, dando loro spazio sui canali ufficiali. Il gruppo su Facebook invece accoglie e accoglierà sempre tutti, ogni artista può trasmetter­e in diretta ciò che vuole all’ora che preferisce; se ciò darà 15 minuti di gloria a chi non se li è meritati saranno gli utenti a decretarlo».

Ha contattato artisti famosi?

«Diversi, con alcuni siamo ancora in fase decisional­e, al

tri purtroppo hanno rifiutato: non se la sono sentita di esporsi».

Da questa situazione i musicisti e gli appassiona­ti che lezione possono trarne?

«I musicisti, in particolar­e quelli più restii, possono imparare che c’è tutto un mondo sul web, che non è più il futuro, ma è un super presente. Gli appassiona­ti di musica spero che da questa esperienza imparino che in Italia abbiamo tantissima ottima musica nascosta “nei peggiori bar di Caracas” e negli anfratti dei Digital store».

Chi sarà più penalizzat­o da questo stop alle attività live?

«I locali e tutti i profession­isti legati ai concerti in senso stretto. Dai tour manager agli assistenti di produzione, passando per i light designer, fonici e tutte quelle profession­i che in Italia a mala pena sono conosciute. In questo momento sono loro quelli in ginocchio».

La musica può ancora essere un collante tra le persone pur mantenendo la distanza di sicurezza?

«Lo è e lo sarà sempre. L’essere umano canta e suona dall’alba dei tempi, soprattutt­o in situazioni di difficoltà, è la storia che ce lo insegna. Basta pensare al blues e ai campi di cotone, o ai mega concerti fatti in Emilia dopo il terremoto del 2012».

Quanto tutto questo finirà pensa di organizzar­e qualcosa con gli artisti?

«Ci sono diverse idee. Sto studiando insieme al responsabi­le di un locale in Romagna un evento di chiusura del festival, con artisti dal vivo e finalmente il pubblico».

 ??  ?? L’ideatrice
Alice Mazzoni di profession­e si occupa di digital marketing nel settore della musica
L’ideatrice Alice Mazzoni di profession­e si occupa di digital marketing nel settore della musica

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy