«L’Italia Rossa» video indipendenti «fai-da-te» sul web
Il Mei non ferma la musica e ha lanciato ieri la prima puntata de «L’Italia Rossa», con videoclip indie fatti in casa da vedere oltreché sentire. Si è partiti su www.meiweb.it con Maria Mazzotta, poi Eleonora Bardonaro, Buva dal sintomatico titolo di «Quarantena» e altri. Ma ciò non toglie che l’acuirsi dell’emergenza Covid-19 con la pubblicazione del Dpcm del 9 marzo sulle nuove misure per contrastare la diffusione del virus sta piegando il settore dello spettacolo in modo allarmante. Allora, correre ai ripari in fretta è l’unica via. Sempre ieri Fondazione
Centro Studi Doc e il sopracitato Mei di Faenza (Meeting Etichette Indipendenti) hanno diffuso esplicite richieste a sostegno sia delle imprese, sia dei lavoratori del settore.
Inviate prontamente a MiBact, Mise, ministero del Lavoro e Politiche sociali, hanno riassunto in pochi punti per ciascun settore le più urgenti. Per le imprese, si chiede innanzitutto la sospensione dei versamenti delle imposte, delle ritenute ogni adempimento tributario fino al 30 ottobre, come già previsto per il settore turismo. Insieme a questo, si chiede aiuto anche per la proroga dei versamenti Iva, la sospensione delle cartelle di pagamento, la definizione di misure di emergenza per l’accesso agevolato al credito, come del pagamento delle rate dei mutui «per un periodo coincidente col perdurare della crisi». Come ultimo punto, poi, il riconoscimento delle detrazioni fiscali «Art Bonus», ovvero quelle erogazioni in denaro per il sostegno della cultura.
Nette anche le richieste per i lavoratori, a partire dal riconoscimento dell’indennità per malattia fin dal primo giorno (a differenza di ora che occorre un versamento di almeno cento giorni di contributi Inps), che poi significa un adeguamento agli altri settori. Ma l’allargamento allo spettacolo si chiede anche per l’indennità di disoccupazione per periodi di sospensione forzata dell’attività, l’abolizione del «ticket» di licenziamento per giusto motivo (e il Covid-19 ovviamene rientra in questo caso), l’accesso a un ammortizzatore sociale e la garanzia di contratti scritti e tempi certi di pagamento. Questa situazione, come viene evidenziato, «mette in luce le difficoltà strutturali di questo settore, discriminato in modo inverosimile. I lavoratori dello spettacolo chiedono finalmente uno status giuridico specifico». Intanto la musica indie sul sito Mei continua e chi vorrà può mandare videoclip a mei@materialimusicali.it. Perché #lamusicanonsiferma.