La Virtus e il decalogo anti virus
Il decalogo ai giocatori: in palestra uno per volta. La lista dei ristoranti per l’asporto
Si seguiranno le indicazioni dei medici e gli allenamenti collettivi non riprenderanno. La Virtus, come la maggior parte delle squadre di Serie A, aveva inizialmente stoppato la propria attività fino a lunedì 23. Il termine verrà però esteso, a data da destinarsi. Fino a quando, cioè, le autorità competenti nella lotta al coronavirus non diranno che ci si potrà tornare ad allenare in gruppo.
La Federazione medico sportiva italiana ha raccomandato di sospendere l’attività fino al 3 aprile e la Segafredo rispetterà queste indicazioni. Chi vorrà, come è accaduto nell’ultima settimana, potrà allenarsi in maniera individuale sulla base dei programmi personalizzati che sono stati consegnati a tutti i giocatori, da casa o nella palestra dell’Arcoveggio.
Le disposizioni governative consentono infatti agli atleti professionisti, all’interno delle palestre private dei propri club, questa possibilità rispettando i divieti di assembramento.
Le precauzioni, alla Porelli, sono massime. Le sedute sono individuali nel senso più stretto del termine. Un addetto aprirà la palestra, ma all’interno potrà starci solo l’atleta che vuole svolgere una seduta di allenamento, come hanno fatto sostanzialmente tutti in questo periodo, non ultimo Teodosic ieri nel giorno del suo 33esimo compleanno.
Al massimo si potrà essere in due se non ci saranno contatti, ovvero se uno si allenerà sul parquet e l’altro al piano di sopra nella sala pesi, cambiandosi in due spogliatoi differenti.
La Virtus ha organizzato un piano di prevenzione curato in ogni minimo dettaglio. La palestra è stata sanificata un paio di giorni fa dalla Siva, azienda della provincia di Firenze esperta in igiene e cura ambientale, e i giocatori hanno a loro disposizione prodotti disinfettanti da utilizzare ogni volta che hanno ultimato la loro seduta individuale.
Qualunque attrezzo venga usato, dal pallone ai pesi alle varie attrezzature, viene poi ripulito con alcol o altri prodotti igienizzanti perché non ci sia alcun rischio per chi li adopererà successivamente.
Come si diceva, tutto è curato nel minimo dettaglio per limitare al minimo i rischi. Anche per quanto riguarda l’alimentazione: il club ha infatti fornito ai giocatori i numeri di due-tre ristoranti di fiducia, con persone selezionate che effettuano il servizio di consegna a domicilio del cibo consentendo anche di mantenere un regime alimentare di un certo tipo.
Il tutto nell’attesa di capire se e quando potrà riprendere l’attività. L’assemblea di Legabasket ha formato quattro tavoli che si muovono su quattro fronti per gestire questo momento di difficoltà.
La Virtus, assieme a Sassari, Venezia e Pesaro, si occuperà dei rapporti con le istituzioni come la Fip ma anche le associazioni giocatori e allenatori; altri club (Milano, Brescia e Trento) si occuperanno degli eventuali format per la ripresa del campionato; la Fortitudo, con Treviso e Varese, lavorerà a stretto contatto con la Comtec, mentre l’ultimo tavolo riguarda la contrattualistica e la fiscalità.