« Chi protesta venga in ospedale»
Le nuove regole consentono di uscire solo per necessità. Le passeggiate anche con il cane si possono fare solo vicino a casa Il governatore durissimo dopo l’ordinanza che vieta sport e chiude i parchi: «Troppa gente è irresponsabile»
Linea dura di Bonaccini su chi, dopo l’ordinanza che chiude tutti i parchi e vieta definitamente le uscite per fare sport a piedi on in bicicletta, ieri si è lamentato: «Chi protesta perché non può fare jogging, lo porto a vedere gli ospedali».
«Qualcuno mi venga a spiegare, perché non può rinunciare al jogging, se lo ritiene un problema drammatico, lo prendo con me e lo porto a vedere i reparti ospedalieri». Non è abituato a usare mezzi termini il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, quando si ratta di emergenze da gestire. L’altra sera tardi ha firmato un’ordinanza che chiede agli abitanti della Regione che guida ulteriori sacrifici e che limita al massimo la possibilità di fare sport e passeggiate all’aria aperta, comprese quelle con il proprio cane, definendo un raggio d’azione ristretto, quello attorno alla propria abitazione su per giù. Ma non solo: le passeggiate e le uscite per lo sport possono essere fatte solo da chi le deve fare per ragioni di salute, come chi soffre di diabete, per esempio. Stesso discorso per la bicicletta: va usata solo per spostamenti di lavoro, per andare a fare la spesa o in farmacia o per ragioni che attengono alla salute, è messo nero su bianco dalla nuova ordinanza. Una misura, quella presa da Bonaccini, che ne ha richiesta un’altra a monte: chiudere tutti i parchi dell’Emilia-Romagna, una mossa che era già stata fatta in autonomia dal sindaco di Bologna Virginio Merola e che è stata seguita l’altra sera anche da Bonaccini, estendendola a tutte le aree verdi regionali.
«C’è ancora troppa gente irresponsabile», ha detto ieri Bonaccini. Che sulla sua pagina Facebook ieri mattina, quando le proteste per le misure ancora più restrittive erano già montate, ha voluto spiegare: «Occorre contrastare con ancora maggiore decisione la diffusione del coronavirus, riducendo i contatti tra le persone, principale veicolo di trasmissione del virus. Bisogna restare in casa ed evitare assembramenti». E sulle «corsette» in tempo di quarantena ieri è tornato con forza anche il commissario Sergio Venturi: «È ridicolo — ha detto nella consueta videoconferenza quotidiana — che qualcuno ancora chieda se può correre oppure no, vuol dire che non ci si rende conto della responsabilità che si ha in un momento in cui muoiono centinaia di persone». Quindi Venturi chiede a tutti di pensare al lavoro a cui sono sottoposti medici e infermieri in questo momento. «Se per caso correndo — spiega — qualcuno si fa male e deve chiamare il 118, si rende conto del lavoro che sta affrontando il 118 in questo momento? Bisogna
che assumiamo tutti comportamenti responsabili o mettiamo in ginocchio il nostro servizio sanitario».
L’ordinanza firmata da Bonaccini l’altra sera, che di fatto supera le disposizioni dell’ultimo Dpcm del governo Conte, contiene anche un altro passaggio che limita ulteriormente le attività commerciali che si trovano sulle strade dell’Emilia-Romagna. «Al fine di ulteriormente contrastare le forme di assembramento di persone a tutela della salute pubblica sul territorio regionale — c’è scritto nel testo dell’ordinanza — l’apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e di rifornimento carburante è consentita lungo la rete autostradale e lungo la rete delle strade extraurbane principali; limitatamente alla fascia che va dalle ore 6 alle 18 dal lunedì alla domenica, per gli esercizi posti lungo le strade extraurbane secondarie; non è consentita nelle aree di servizio dei tratti stradali comunque classificati che attraversano centri abitati».
Dal sindaco di Bologna Virginio Merola ieri è arrivato il plauso per la mossa di Bonaccini. «Una limitazione ulteriore necessaria — ha detto ieri — per il comportamento irresponsabile di troppi. Il momento delle mezze misure è finito». L’ordinanza di Bonaccini e l’indicazione della passeggiata «vicino a casa» ha però creato qualche confusione tra i sindaci. «Visto che le persone a volte sono attaccate alle quantità, come Comune di Molinella un parametro l’abbiamo fissato: 250 metri», informa sui social il sindaco di Molinella Dario Mantovani. A un «distanziometro» sta lavorando anche la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti: «Stiamo facendo valutazioni con la polizia municipale per dare una misura univoca che non sia sottoposta a interpretazioni contrastanti».