RIMINI CHIUSA? OGGI LA SCELTA
Fino al confine con le Marche, escalation di contagi e decessi che allarma. Oggi l’ordinanza per limitare spostamenti e attività produttive e commerciali
Nessuna «zona rossa» ma un provvedimento regionale per introdurre sul territorio provinciale di Rimini misure più severe mirate a limitare i contatti sociali.
Il decreto dovrebbe essere firmato oggi dal governatore Stefano Bonaccini, non prevede varchi presidiati dall’esercito ma un «lockdown» vero e proprio, con il blocco di tutte le attività produttive e commerciali che non siano di prima necessità e di beni essenziali.
Nessuna «zona rossa», ma un provvedimento regionale per introdurre sul territorio provinciale di Rimini misure più severe mirate a limitare ulteriormente i contatti sociali. Il decreto dovrebbe essere firmato oggi dal governatore Stefano Bonaccini, non prevede varchi presidiati dall’esercito ma comuqnue un «lockdown» vero e proprio, con il blocco di tutte le attività produttive e commerciali che non siano di prima necessità e di beni essenziali.
Questo perlomeno è scritto nella bozza sottoposta ieri dalla Provincia alla Regione. «Il nuovo provvedimento — ha comunicato nella serata la Prefettura di Rimini — sarà firmato dal presidente Stefano Bonaccini dopo un confronto ad hoc con il ministero dell’Interno». Per la cronaca, il giro di vite è invocato da giorni dai sindaci del distretto sud della Provincia di Rimini, dove sono stati accertati la maggior parte dei casi di contagio, ma potrebbe essere esteso all’intero territorio, compreso il capoluogo.
Alla Regione i sindaci hanno chiesto anche di «prevedere limitazioni anche sull’accesso ai luoghi di esercizio commerciale ammesso a un solo componente del nucleo familiare, possibilmente per pochi giorni alla settimana». A chiedere misure stringenti «sul modello di quanto introdotto a Medicina» era stata per prima la Ausl della Romagna. Sia nella mattinata di lunedì che in quella di ieri. «L’andamento epidemiologico molto localizzato sta mettendo in ginocchio gli ospedali di Rimini e gli altri presidi ospedalieri del territorio della Provincia», ha scritto ieri mattina il direttore di Ausl Romagna Marcello Tonini in una relazione inviata al Prefetto e al sindaco di Rimini e al presidente della provincia romagnola. All’Infermi, l’ospedale di Rimini, a oggi sono ricoverati 196 pazienti affetti da Covid-19, di cui almeno 21 in terapia intensiva. E sempre nella giornata di ieri Ausl Romagna ha comunicato che il primario di medicina interna dell’hub riminese
Giorgio Ballardini è stato ricoverato a Ravenna dopo essere risultato positivo al coronavirus. «A complicare la situazione riminese — aveva già spiegato Tonini — è la carenza di medici, molti dei quali ammalati, altri in quarantena». Di qui la richiesta di misura «urgenti e restrittive» che però, stando a quanto trapelato, non avrebbe ricevuto il parere favorevole da parte del governo, interpellato dalla Regione.
Intanto la giornata di ieri è stata una delle più nere dal punto di vista sanitario. Altri 78 pazienti sono risultati positivi al tampone, di questi 27 sono stati ricoverati all’Infermi, mentre sono in tutto 691 i pazienti affetti da Covid19 sul territorio. La mappa del contagio parla chiaro. La maggior parte dei pazienti positivi — circa 400 — vive in sei comuni distretto sud della Provincia a Riccione, Misano e Cattolica in Riviera e di San Giovanni in Marignano, Morciano e San Clemente in collina, dove risiede complessivamente solo il 26% della popolazione in Provincia.
A impressionare sono i numeri registrati sulla Riviera. Solo a Riccione e Cattolica risiedono più di duecento ammalati. Per i sindaci dei sei comuni della zona sud della provincia il blocco temporaneo delle attività produttive è un sacrificio necessario, «pur nella consapevolezza di danni anche irreparabili per le realtà del territorio». Un unicum assoluto: uno dei pezzi più pregiati della Riviera che si ferma. Ma un sacrificio adesso potrebbe salvare, al meno in patre, la stagione estiva. L’obiettivo limitare al massimo le trasferte di dipendenti e lavoratori residenti nelle vicine Marche. Nella Provincia di Pesaro e Urbino sono stati accertati a oggi 983 casi di contagio, nel solco di un andamento epidemiologico che da settimane preoccupa le amministrazioni della vicina Rimini, così come la situazione di San Marino, dove i pazienti positivi sono 126. Infine a creare malumori ai piani alti sono anche le centinaia di infrazioni delle misure già introdotte decreto del governo.