Al Sant’Orsola il prototipo che moltiplica i respiratori
Davide Orsini, 49 anni, è morto a casa: aveva la febbre da qualche giorno, è risultato positivo
Due rianimatori italiani, il primario Marco Ranieri del Sant’Orsola e un collega lombardo, di fronte alla mancanza di ventilatori hanno ideato un circuito che consenta a una stessa macchina di far respirare due persone. In poche ore l’Intersurgical di Mirandola l’ha realizzato. E funziona.
La curva dei contagiati continua a crescere, ieri ha toccato i 5.214 casi (+689), «circa il 14% in più, da alcuni giorni c’è un trend di crescita costante, sappiamo che sono giorni difficili, ci aspettiamo di arrivare al picco tra la fine di questa e l’inizio della settimana prossima e poi di vedere un po’ la luce», spiega il commissario ad acta Sergio Venturi.
Ieri c’è stato un nuovo picco nei decessi, 70 in più in 24 ore, 17 donne e 53 uomini. Sono stati cinque a Bologna, tra i quali è rientrato anche Davide Orsini, 49 anni, segretario di circolo Pd e consigliere del Quartiere San Donato-San Vitale, scomparso all’improvviso domenica scorsa nella casa dei genitori a Osteria Grande. Da qualche giorno non stava bene, aveva la febbre, poi domenica la situazione è precipitata. Il tampone ha registrato la positività al coronavirus.
Tra gli altri quattro decessi bolognesi, ci sono una donna di 71 anni e un uomo di 83 entrambi di Bologna, una donna di Loiano di 86 anni e un uomo di Casalecchio di Reno di 78. «Siamo solidali con le famiglie di tutti i deceduti — commenta Venturi —, abbracciando virtualmente tutti i loro cari. Di fronte a questi numeri dobbiamo capire che è il momento di un’assunzione di responsabilità individuale che ci coinvolge tutti. Mi appello anche ai datori di lavoro per chiedere loro di favorire il più possibile il lavoro da casa: favoriamolo dando degli obiettivi, siamo una regione all’avanguardia, dimostriamolo coi fatti».
Venturi ha poi affrontato il tema dei tamponi. «Stiamo lavorando in queste ore a una rete regionale dei laboratori per non accumulare ritardi, fare statistiche più accurate e in questo modo poter verificare e intervenire tempestivamente su eventuali picchi di infezione in determinate zone del territorio, per impedire che si creino aree dove la proliferazione virale cresca senza controllo. Intanto siamo partiti con i test a tappeto per i dipendenti e gli operatori della sanità».
Per rispondere ai sindacati sui dispositivi di protezione per medici e operatori, Venturi ha spiegato che «sono arrivate 316 mila mascherine Montrasio e 37.300 mascherine chirurgiche dal dipartimento nazionale della Protezione civile». Sul tema sicurezza sul lavoro, infine, il commissario all’emergenza ha annunciato una direttiva ad hoc sulle case protette per fornire tutti i dispositivi di protezione individuale necessari e per l’isolamento immediato dei pazienti Covid positivi.