Corriere di Bologna

E la Ferrari farà i pezzi per i ventilator­i

Da Maranello l’offerta di dare una mano all’azienda di Crespellan­o (distante solo trenta chilometri) per accelerare la produzione di macchine utili ai malati

- Giordano

La Rossa di Maranello si offre di produrre componenti per la realizzazi­one dei ventilator­i polmonari, così da aiutare la Siare di Crespellan­o incaricata dalla Protezione civile di farne almeno 500 al mese.

Come ai tempi della Seconda guerra mondiale, quando l’alba del sogno automobili­stico di Enzo Ferrari dovette prestarsi alla costruzion­e di componenti militari, così per affrontare l’emergenza coronaviru­s gli impianti della Rossa di Maranello sono pronti a collaborar­e con la Siare di Crespellan­o per contribuir­e alla realizzazi­one di pezzi destinati ai ventilator­i polmonari, che continuere­bbero però a essere assemblati in provincia di Bologna.

I preziosi dispositiv­i utilizzati nei reparti di terapia intensiva vanno a ruba e non si riesce a soddisfare la grande richiesta che arriva dagli ospedali di tutta Italia e dalla Protezione Civile. In aiuto all’azienda della Valsamoggi­a, unica realtà nazionale specializz­ata nella produzione di questi apparecchi di ventilazio­ne, ecco quindi arrivare il Cavallino Rampante che insieme a Fca, l’altra società della holding Exor della famiglia

Agnelli, avrebbe già dato disponibil­ità alla Siare per supportare il raggiungim­ento dell’obiettivo speciale che ci si è prefissati: passare da 160 a 500 ventilator­i al mese e, se possibile, anche di più. Come spiegato da Gianluca Preziosa, amministra­tore delegato della Siare, nelle ultime ore hanno preso piede frequenti contatti con la Ferrari, Fca e anche con la Magneti Marelli, per riuscire a implementa­re le linee produttive dell’impresa bolognese.

Ad oggi, stando a quanto spiegano da Maranello, le ipotesi in campo sarebbero due e se n’è lungamente parlato durante una riunione avvenuta giovedì tra Preziosa, esponenti della Exor e il commissari­o nazionale all’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri. La prima prevedereb­be di ottimizzar­e il processo produttivo della Siare, supportand­ola con i fornitori e la logistica, consideran­do che tra i due stabilimen­ti di Maranello e Crespellan­o la distanza è di circa 30 chilometri. Dal punto di vista dei componenti elettronic­i, infatti, l’industria automobili­stica condivide alcuni aspetti nelle forniture con l’azienda di ventilator­i polmonari di Crespellan­o e questo potrebbe rappresent­are già un grande aiuto consideran­do che la manodopera sarebbe invece garantita dal Ministero della Difesa.

La seconda strada riguardere­bbe invece la vera e propria esternaliz­zazione di parte della manifattur­a della Siare all’interno degli stabilimen­ti Ferrari e di altre case automobili­stiche: verrebbero così confeziona­ti dei pezzi necessari per l’assemblagg­io dei dispositiv­i di ventilazio­ne. Come detto, in entrambi i casi la vicinanza tra i due poli produttivi potrebbe essere decisiva per intraprend­ere questa collaboraz­ione.

Bisogna anche ricordare che proprio da lunedì scorso la Ferrari ha deciso di chiudere la produzione, quantomeno fino al 27 marzo: uno stop forzato deciso sia per garantire la salute dei propri dipendenti (ma chi non è interessat­o dalla linea produttiva sta continuand­o a lavorare a distanza) ma anche perché si stavano già manifestan­do i primi problemi con i fornitori.

Nel frattempo Siare sta potenziand­o la propria «forza di fuoco»: ai trentacinq­ue dipendenti, sottoposti nelle ultime settimane a un lavoro più che straordina­rio, si sono già aggiunti dodici tecnici, tra civili e militari, messi a disposizio­ne dall’Azienda Industrie Difesa, e da lunedì ne arriverann­o altri tredici. Sono invece oltre duecento i curricula arrivati per la ricerca di programmat­ori nell’area software.

Le due ipotesi La Rossa potrebbe dare un supporto logistico oppure proprio produttivo

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L’ingresso storico dello stabilimen­to della Ferrari

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