Il mondo dei fumetti nei musei
Ratigher: «Volumi liberi e coraggiosi, araldi del patrimonio culturale»
Il mausoleo dell’imperatore ostrogoto Teodorico a Ravenna non è solo un monumento funebre. Perché in quell’edificio, ammirato nei secoli da architetti, pittori e poeti, è custodito il suo segreto, narrato in sedici storie dal fumettista Giuseppe Palumbo, bolognese d’adozione. Nascosto nella storia di un bambino che aveva paura dei fulmini e che fu mandato come ostaggio a Bisanzio, prima di diventare un potente sovrano e conquistare l’Italia.
I misteri non mancano nemmeno nel museo fiorentino del Bargello, dove un altro fumettista bolognese d’adozione come Otto Gabos ha ambientato il suo Anime inquiete. Piccoli visitatori notturni è invece la storia a fumetti che l’emiliano Marino Neri ha disegnato in una delle sedi delle Gallerie Estensi di Modena, dove due giovani topi vanno in gita di notte, tra statue, antichi dipinti e strumenti musicali, per imparare a conoscere meglio quello strano animale chiamato uomo. E poi ci sono gli esploratori dell’Appia antica, i samurai del Museo Orientale di Venezia e la leggenda del fantasma Ebengardo, che da settecento anni vaga in cerca della sua Arice nel Castello Scaligero di Sirmione, raccontata da Altan.
Con Luca Negri, in arte R.S.M., e il complesso monumentale della Pilotta di Parma, Sara Colaone con la sua storia nel labirintico Palazzo Ducale di Mantova e il riminese Giacomo Nanni che entra nell’Istituto Centrale per la grafica, sono solo alcuni dei 51 titoli, pubblicati in due tranche e acquistabili sul sito di Coconino Press a 7,70 euro, di «Fumetti nei musei». Un progetto del Mibact che, sul modello di quanto avviene in altri Paesi come la Francia, dove grandi istituzioni come il Louvre e il Museo d’Orsay pubblicano da tempo collane di volumi a fumetti, si propone di rendere più accessibili i musei a ragazzi tra i 6 e i 18 anni.
Ora però che i musei sono chiusi per l’emergenza coronavirus, la casa editrice nata a Bologna nel Duemila ha deciso, nell’ambito della sua iniziativa «Una quarantena di fumetti», che ogni settimana sarà disponibile gratuitamente online, su issuu.com/coconinopress, una selezione dei 51 albi. Ogni domenica ne vengono infatti pubblicati sei, con promozione dell’iniziativa anche sui canali sociali del Mibact. Il cui titolare, Dario Franceschini, ha molto creduto in un progetto in grado di «raccontare i musei con un nuovo linguaggio lasciando libera la fantasia di alcuni tra i migliori fumettisti italiani».
In attesa anche di un prossimo terzo ciclo, il fumettista Ratigher, direttore editoriale di Coconino Press, parla di «abbinamenti a volte quasi obbligati, altri vere scommesse come Mara Cerri, al suo primo fumetto, per la Rocca di Gradara. Solo ad Altan abbiamo detto “fai quello che vuoi”. E lui, per l’occasione, ha ripreso a disegnare dopo non meno di quindici anni che faceva solo storie per adulti, ad esclusione della Pimpa, con un racconto divertentissimo, in cui ridi già alla seconda pagina, sugli elementi umani».
Piccoli volumi, di 24 pagine ognuno, in un’agile veste grafica con sovraccoperta progettata da LRNZ (Lorenzo Ceccotti), nei quali il fumetto è accompagnato da brevi testi di presentazione del museo, approfondimenti e immagini delle opere d’arte che sono oggetto del racconto. Uno spazio libero di sei vignette è lasciato quindi alla creatività dei ragazzi, che possono dar vita ad una propria storia a fumetti relativa al museo visitato.
«I fumetti di questa collana - continua Ratigher - sono liberi, coraggiosi, esagerati e prendono molto seriamente il loro ruolo di araldi di tutto ciò che di libero, coraggioso ed esagerato custodiscono le collezioni e i luoghi dei musei italiani. L’eccellenza dell’ingegno, l’anticonformismo rivoluzionario delle avanguardie, gli uomini e le donne che hanno dedicato la vita alla custodia del patrimonio artistico italiano, ma anche episodi minimi, storie di incontri fortuiti con grandi opere, lo stupore di chi ancora non ha la cultura e che da oggi inizierà a pretenderla. Questo raccontano le nostre storie, e lo fanno con un campionario di stili diversissimi, fotografia dell’inebriante momento che il fumetto italiano sta attraversando».