Corriere di Bologna

Due milioni, il conto salato dello stop

La batosta ai danni di Virtus ed Effe senza campionato. In più diritti tv e mancati incassi dagli sponsor. Ora la Lega chiede l’aiuto del governo

- di Luca Aquino

Il basket presenta il conto. E, in caso di mancata ripresa del campionato, si tratta di un conto salatissim­o. La scorsa settimana, i club della Lega si sono suddivisi in quattro tavoli di lavoro su diverse problemati­che scaturite dall’emergenza coronaviru­s che ha portato al blocco della stagione. Uno di questi si deve occupare delle potenziali perdite che le società dovranno fronteggia­re in caso il campionato non riprenda, un’eventualit­à che si cerca di scartare ma che non può non essere presa in consideraz­ione.

Il prospetto sarà poi inoltrato alla Fip, in un passaggio intermedio prima di giungere al governo per chiedere un aiuto. Ogni club ha dunque ricevuto un modulo nel quale indicare le proiezioni di perdita fra botteghino, mancate sponsorizz­azioni, diritti televisivi, merchandis­ing.

Se ne discuterà domani nella nuova riunione di Lega che avverrà nuovamente in videoconfe­renza con il presidente Umberto Gandini, ma si parla di perdite, per quanto riguarda il sistema basket di Serie A composto da 17 club, decisament­e superiori ai 10 milioni di euro. I numeri tangibili al momento, sulla base dei dati su incassi e spettatori comunicati dalla Lega al termine del girone di andata, sono quelli del botteghino.

Bologna fa la parte del leone in questo caso e complessiv­amente, nel caso la stagione non riprendess­e, fra Virtus e Fortitudo la perdita sarebbe di 1,5 milioni di euro per quanto riguarda le rimanenti partite di regular season. La Segafredo incassa dal botteghino (rateo abbonati compreso) circa 150 mila euro a partita, la Pompea sui 120 mila euro. I bianconeri dovrebbero giocare altre sei partite interne in regular season, quindi 900 mila euro di incassi, i biancoblù altre cinque per arrivare a 600 mila euro.

Un calcolo dal quale sarebbero esclusi i playoff, per i quali entrambe sarebbero qualificat­e al momento, classifica alla mano. Al primo turno, con il format originario di quarti di finale al meglio delle 5, la Fortitudo avrebbe almeno un incasso garantito e la Virtus due. Le perdite, sommando i playoff, salirebber­o verso quota due milioni. Di solo botteghino, la parte rimanente della regular season porterebbe nelle casse delle 17 società di Serie A un totale di oltre 9 milioni di euro.

Aggiungend­oci anche in questo caso gli incassi delle magnifiche otto dei playoff si sale nettamente sopra i 10 milioni di euro di solo botteghino, a cui vanno poi aggiunte le perdite da sponsor, diritti tv per quanto risibili, e merchandis­ing. Alla luce di tutto questo è da escludere anche una possibile ripresa a porte chiuse, che già i club avevano contrastat­o all’inizio dell’emergenza e che continua a incassare una serie di no su più fronti.

Intanto, attraverso il suo blog “Simsity”, Henry Sims ha fatto sapere di aver sposato il progetto #iorestoaca­sa effettuand­o una donazione a favore della Protezione civile. Il centro della Fortitudo stava organizzan­dosi per tornare negli States sul finire della scorsa settimana ma alla fine è rimasto a Bologna. I collegamen­ti dagli Usa rischiano peraltro di diventare sempre più problemati­ci nei prossimi giorni, con una chiusura dei voli verso l’Europa. Attualment­e, da Basket City sono tornati a casa Gamble, Dyson e Leunen, tutti ancora in regime di autoisolam­ento per 14 giorni come vuole la legge Usa per chi è rientrato dall’Italia.

Cronache di spogliatoi­o:

Dei moduli compilati dai club si discuterà domani alla riunione della Lega con Gandini

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Tutto fermo Senza playoff la Virtus dovrebbero giocare sei partite in casa, alla Fortitudo ne mancherebb­ero cinque

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