Corriere di Bologna

La svolta di Orsolini «È merito di Sinisa Mi consiglia i libri»

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La serie A resta ferma fino a data da destinarsi e oggi alle 12 è in programma un’assemblea di Lega in videoconfe­renza che inizierà a formulare alcune ipotesi per la possibile ripresa del torneo, compresa l’opzione dello stop anticipato. Intanto, i giocatori rossoblù restano a casa e si allenano come possono. Un tema di cui ha parlato anche Riccardo Orsolini in un’intervista video alla pagina Instagram

«Questa situazione è un dramma un po’ per tutti. Per quanto riguarda il nostro lavoro, non uscire di casa e non fare attività fisica è un po’ dura: non ho una villa con piscina e palestra, mi adatto come posso correndo sul tapis roulant che sfrutto anche per svagare la mente. Allenarsi e giocare manca parecchio». Il numero 7 rossoblù ha spiegato il boom dell’ultimo anno: «Ho fatto uno step mentale, per sentirmi meno bellino ma più concreto in campo. L’aiuto di Mihajlovic è stato fondamenta­le per la mia crescita: anche rispetto a due anni fa mi sento completame­nte cambiato come giocatore e come uomo. Poi a Bologna mi stanno facendo sentire importante e mi serviva sentirlo: l’amore dei tifosi è più appagante dei soldi». Il rapporto con il club e con il tecnico serbo è stato al centro di diverse risposte di Orsolini: «Con Sinisa mi sono trovato bene fin da subito, appena arrivato a Bologna mi ha schierato titolare e mi ha rimesso esterno, dandomi continuità e fiducia. Anche il suo staff mi dà una grande mano: il match analyst taglia clip individual­i sulle nostre partite per farcele studiare. Ora sto leggendo un libro che ci ha consigliat­o il mister lo scorso anno dal titolo “Niente teste di c...”. Ve lo consiglio». Ovvero, lezioni di vita e di leadership dagli All Blacks del rugby. Dal divano della sua casa bolognese, Orsolini ha toccato tanti temi, dalle sue caratteris­tiche («esterni mancini ce ne sono pochi in Italia»), al lavoro in palestra («devo lavorare sulla parte superiore del corpo, mi chiamano petto di pollo»), sempre col sorriso sulle labbra. E a proposito di carattere, «non sento pressione prima delle partite. Mi vedono ridere e pensano non me ne freghi nulla, in realtà sono tranquillo perché sto facendo il mestiere più bello del mondo».

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Sogno azzurro Orsolini vuole conquistar­e la Nazionale

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