La svolta di Orsolini «È merito di Sinisa Mi consiglia i libri»
La serie A resta ferma fino a data da destinarsi e oggi alle 12 è in programma un’assemblea di Lega in videoconferenza che inizierà a formulare alcune ipotesi per la possibile ripresa del torneo, compresa l’opzione dello stop anticipato. Intanto, i giocatori rossoblù restano a casa e si allenano come possono. Un tema di cui ha parlato anche Riccardo Orsolini in un’intervista video alla pagina Instagram
«Questa situazione è un dramma un po’ per tutti. Per quanto riguarda il nostro lavoro, non uscire di casa e non fare attività fisica è un po’ dura: non ho una villa con piscina e palestra, mi adatto come posso correndo sul tapis roulant che sfrutto anche per svagare la mente. Allenarsi e giocare manca parecchio». Il numero 7 rossoblù ha spiegato il boom dell’ultimo anno: «Ho fatto uno step mentale, per sentirmi meno bellino ma più concreto in campo. L’aiuto di Mihajlovic è stato fondamentale per la mia crescita: anche rispetto a due anni fa mi sento completamente cambiato come giocatore e come uomo. Poi a Bologna mi stanno facendo sentire importante e mi serviva sentirlo: l’amore dei tifosi è più appagante dei soldi». Il rapporto con il club e con il tecnico serbo è stato al centro di diverse risposte di Orsolini: «Con Sinisa mi sono trovato bene fin da subito, appena arrivato a Bologna mi ha schierato titolare e mi ha rimesso esterno, dandomi continuità e fiducia. Anche il suo staff mi dà una grande mano: il match analyst taglia clip individuali sulle nostre partite per farcele studiare. Ora sto leggendo un libro che ci ha consigliato il mister lo scorso anno dal titolo “Niente teste di c...”. Ve lo consiglio». Ovvero, lezioni di vita e di leadership dagli All Blacks del rugby. Dal divano della sua casa bolognese, Orsolini ha toccato tanti temi, dalle sue caratteristiche («esterni mancini ce ne sono pochi in Italia»), al lavoro in palestra («devo lavorare sulla parte superiore del corpo, mi chiamano petto di pollo»), sempre col sorriso sulle labbra. E a proposito di carattere, «non sento pressione prima delle partite. Mi vedono ridere e pensano non me ne freghi nulla, in realtà sono tranquillo perché sto facendo il mestiere più bello del mondo».