Corriere di Bologna

Emiliani, dalle arti al paesaggio: l’uomo della cultura globale

- P. D. D. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Decenni prima di tutti gli altri, Andrea Emiliani ha intuito l’importanza di comprender­e nei beni culturali anche la nostra terra, il paesaggio. Ci ha fatto conoscere tutta Bologna come un unico monumento. Anche in questo è la sua grande lezione». Così l’architetto Pier Luigi Cervellati ricordava l’amico e storico dell’arte nella giornata di studio a lui dedicata un mese e mezzo fa da Accademia di Belle Arti e Accademia Clementina.

A un anno esatto dalla sua scomparsa, anche il lascito di Emiliani deve fare i conti con l’emergenza sanitaria, che ha portato al rinvio del convegno «Una gigantesca vitalità. Riflession­i sul patrimonio culturale a partire dalle idee di Andrea Emiliani»,

messo in cantiere da quell’Istituto regionale dei Beni Culturali che proprio Emiliani aveva contribuit­o a far nascere in modo decisivo.

In attesa di poter ridefinire il calendario del convegno, oggi il sito www.ibc.regione.emilia-romagna.it presenta una sezione speciale di approfondi­mento su Emiliani, che renderà fruibili online materiali bibliograf­ici, fotografic­i e video. Con Roberto Balzani, presidente dell’Ibc, che propone però di aprire un ampio dialogo sul web «tra coloro che avrebbero animato gli incontri previsti e attraverso le riflession­i di quanti vorranno aderire». Nel frattempo il percorso

«Andrea Emiliani: il patrimonio culturale come luogo del futuro» proporrà 45 pubblicazi­oni dello studioso, suddivise per temi, tra cui un inedito. Oltre a 25 foto per la maggior parte inedite e 22 video che riguardano temi di politica culturale o affrontano l’esame di singole opere d’arte.

Emiliani è al centro anche di un libro recente, edito da Carta Bianca di Faenza, Dalla finestra vedeva Raffaello. Andrea Emiliani, una vita per il Bel Paese. Scritto dal fratello minore, il giornalist­a Vittorio: «Siamo stati più che fratelli, non abbiamo patito competizio­ni, lui era lo scienziato, io ero il divulgator­e. Abbiamo fatto libri insieme. Riscoperto insieme la nostra terra di origine, la Romagna, ripulendol­a con altri amici dai troppi stereotipi retorici. Io volevo raccontarl­o anche nei suoi estri, nelle sue bizzarrie, nel gusto per lo scherzo e la vita».

D’accordo con il geografo Lucio Gambi, anche lui romagnolo, che l’Ibc ha da poco ricordato come suo primo presidente nel centenario della nascita, Emiliani contribuì in modo fondamenta­le all’allargamen­to della platea dei «beni culturali». Come rileva l’attuale presidente Ibc, Roberto Balzani, «Emiliani guardò al territorio, alle tracce di civiltà restituite dalle arti cosiddette minori non meno che dalle cuspidi della grande tradizione artistica; alle emergenze architetto­niche dei borghi e della collina in via di abbandono così come al tessuto dei centri storici».

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Qui sopra Roberto Balzano presidente dell’Ibc; a destra un’immagine di Andrea Emiliani
Dialoghi Qui sopra Roberto Balzano presidente dell’Ibc; a destra un’immagine di Andrea Emiliani

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