Le campane e la messa, la città onora i suoi morti
Domani la città ricorderà unita le vittime bolognesi del coronavirus. Alle 7:30 la messa privata alla Certosa del cardinale Zuppi, che leggerà i nomi di chi se n’è andato. A mezzogiorno suoneranno tutti i campanili della città e la campana «civica» dell’Arengo. Un omaggio alle vittime che potrebbe diventare settimanale.
Domani a mezzogiorno i rintocchi dei campanili e della Torre dell’Arengo. In Certosa la messa di Zuppi, che ricorderà uno per uno i morti bolognesi
L’appuntamento Il ricordo di domani potrebbe diventare un omaggio settimanale per le vittime
Le campane delle chiese di Bologna e il campanone dell’Arengo, che per secoli ha chiamato a raccolta i bolognesi nei momenti chiave della storia cittadina, uniti domani a mezzogiorno in un unico concerto di rintocchi per le vittime del coronavirus. Il cardinale Matteo Zuppi e il sindaco Virginio Merola che annunciano insieme un rito, religioso e civile, di memoria e dolore. Straordinario, come i tempi che stiamo vivendo. Giorni in cui le vittime della più grande pandemia della storia repubblicana vengono seppellite in fretta, senza che i loro cari possano partecipare ai funerali, a volte addirittura senza che ne siano informati. Vittime che domani verranno ricordate una per una dal cardinale, durante la messa in forma privata alla Certosa. Un appuntamento di dolore e memoria, destinato quasi certamente a diventare il rito settimanale che unirà i bolognesi in questi giorni terribili.
«Tutti noi abbiamo vissuto questi giorni con grande tristezza e preoccupazione per chi è stato colpito dalla malattia. Abbiamo capito la responsabilità di ciascuno verso gli altri. Purtroppo molte persone non ce l’hanno fatta e ci rattrista tantissimo che abbiano percorso da soli l’ultimo tratto della loro vita. Non abbiamo potuto accompagnarli come avremmo desiderato», dice il cardinale nel videomessaggio diffuso ieri insieme al sindaco. «Venerdì (domani, ndr) celebrerò alla Certosa privatamente, ricordando tutti, portando i nomi. Perché non sono numeri, sono nomi», sottolinea Zuppi, che alle 7:30 di domani sarà anche in diretta su YouTube e su Ètv.
A mezzogiorno invece i rintocchi dei campanili riempiranno il silenzio in cui è piombata la città in quarantena. «Per ricordare tutti quelli che portiamo nel cuore e che sono andati in cielo. Per avere un momento di raccoglimento e di suffragio per loro e anche di consolazione per chi resta», spiega il cardinale. E con quelle della Chiesa suonerà anche la campana dell’Arengo sopra il Palazzo del Podestà. Il gigante di bronzo che per secoli ha chiamato a raccolta i bolognesi. La campana civica che nell’agosto del 1256 preannunciò il Liber Paradisus, la liberazione di seimila servi della gleba. E che ogni 21 aprile festeggia un’altra Liberazione, quella dal fascismo. «Invito tutte le cittadine e tutti i cittadini a questo momento di raccoglimento», dice il sindaco. «In questi giorni non si sono potuti fare i funerali in modo adeguato. Stiamo vicini ai parenti delle vittime ed esprimiamo in questo modo, simbolicamente ma concretamente, tutta la vicinanza dei bolognesi. Quando sentirete le campane, il 27 alle 12, fermatevi per un minuto di raccoglimento».
Ieri intanto la Regione Emilia-Romagna ha prorogato fino al 3 aprile lo stop a kebab, pizzerie al taglio e take-away (lascando la possibilità di consegna a domicilio), così come la chiusura degli stabilimenti balneari e la sospensione delle prestazioni non urgenti del sistema sanitario privato. Dal 30 marzo scatterà invece un’ulteriore riduzione del servizio ferroviario regionale, che verrà inoltre sospeso dalle 9 alle 12 di mattina.