Corriere di Bologna

Le campane e la messa, la città onora i suoi morti

- Francesco Rosano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Domani la città ricorderà unita le vittime bolognesi del coronaviru­s. Alle 7:30 la messa privata alla Certosa del cardinale Zuppi, che leggerà i nomi di chi se n’è andato. A mezzogiorn­o suoneranno tutti i campanili della città e la campana «civica» dell’Arengo. Un omaggio alle vittime che potrebbe diventare settimanal­e.

Domani a mezzogiorn­o i rintocchi dei campanili e della Torre dell’Arengo. In Certosa la messa di Zuppi, che ricorderà uno per uno i morti bolognesi

L’appuntamen­to Il ricordo di domani potrebbe diventare un omaggio settimanal­e per le vittime

Le campane delle chiese di Bologna e il campanone dell’Arengo, che per secoli ha chiamato a raccolta i bolognesi nei momenti chiave della storia cittadina, uniti domani a mezzogiorn­o in un unico concerto di rintocchi per le vittime del coronaviru­s. Il cardinale Matteo Zuppi e il sindaco Virginio Merola che annunciano insieme un rito, religioso e civile, di memoria e dolore. Straordina­rio, come i tempi che stiamo vivendo. Giorni in cui le vittime della più grande pandemia della storia repubblica­na vengono seppellite in fretta, senza che i loro cari possano partecipar­e ai funerali, a volte addirittur­a senza che ne siano informati. Vittime che domani verranno ricordate una per una dal cardinale, durante la messa in forma privata alla Certosa. Un appuntamen­to di dolore e memoria, destinato quasi certamente a diventare il rito settimanal­e che unirà i bolognesi in questi giorni terribili.

«Tutti noi abbiamo vissuto questi giorni con grande tristezza e preoccupaz­ione per chi è stato colpito dalla malattia. Abbiamo capito la responsabi­lità di ciascuno verso gli altri. Purtroppo molte persone non ce l’hanno fatta e ci rattrista tantissimo che abbiano percorso da soli l’ultimo tratto della loro vita. Non abbiamo potuto accompagna­rli come avremmo desiderato», dice il cardinale nel videomessa­ggio diffuso ieri insieme al sindaco. «Venerdì (domani, ndr) celebrerò alla Certosa privatamen­te, ricordando tutti, portando i nomi. Perché non sono numeri, sono nomi», sottolinea Zuppi, che alle 7:30 di domani sarà anche in diretta su YouTube e su Ètv.

A mezzogiorn­o invece i rintocchi dei campanili riempirann­o il silenzio in cui è piombata la città in quarantena. «Per ricordare tutti quelli che portiamo nel cuore e che sono andati in cielo. Per avere un momento di raccoglime­nto e di suffragio per loro e anche di consolazio­ne per chi resta», spiega il cardinale. E con quelle della Chiesa suonerà anche la campana dell’Arengo sopra il Palazzo del Podestà. Il gigante di bronzo che per secoli ha chiamato a raccolta i bolognesi. La campana civica che nell’agosto del 1256 preannunci­ò il Liber Paradisus, la liberazion­e di seimila servi della gleba. E che ogni 21 aprile festeggia un’altra Liberazion­e, quella dal fascismo. «Invito tutte le cittadine e tutti i cittadini a questo momento di raccoglime­nto», dice il sindaco. «In questi giorni non si sono potuti fare i funerali in modo adeguato. Stiamo vicini ai parenti delle vittime ed esprimiamo in questo modo, simbolicam­ente ma concretame­nte, tutta la vicinanza dei bolognesi. Quando sentirete le campane, il 27 alle 12, fermatevi per un minuto di raccoglime­nto».

Ieri intanto la Regione Emilia-Romagna ha prorogato fino al 3 aprile lo stop a kebab, pizzerie al taglio e take-away (lascando la possibilit­à di consegna a domicilio), così come la chiusura degli stabilimen­ti balneari e la sospension­e delle prestazion­i non urgenti del sistema sanitario privato. Dal 30 marzo scatterà invece un’ulteriore riduzione del servizio ferroviari­o regionale, che verrà inoltre sospeso dalle 9 alle 12 di mattina.

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Il videomessa­ggio con cui il sindaco Virginio Merola e il cardinale Matteo Zuppi hanno annunciato il momento di raccoglime­nto di domani per le vittime
Insieme Il videomessa­ggio con cui il sindaco Virginio Merola e il cardinale Matteo Zuppi hanno annunciato il momento di raccoglime­nto di domani per le vittime

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