Il grido disperato delle residenze per anziani: aiutateci
Le residenze per anziani sono in trincea. E senza scudi per difendersi. Ed è proprio da lì, dai luoghi che rischiano di trasformarsi in focolai del contagio, che parte un’accorata richiesta di aiuto. Alle istituzioni e alle imprese che, ora che è ridotta la loro attività ordinaria, potrebbero produrre mascherine, come in tanti casi stanno già facendo.
A lanciarla sono i presidenti, i direttori, i coordinatori, gli operatori sanitari e assistenziali di Anaste Emilia Romagna (l’associazione nazionale strutture della terza età), l’Istituto Sant’Anna e Santa Caterina di Bologna — dove si è registrato un decesso e si è saliti a ben 38 contagiati (18 ospiti e 20 operatori) —, la coop Sollievo Bologna, la Elleuno Cra, Virgo Fidelis e Cra Villa Calvi e l’Asp Rodriguez di San Lazzaro. «Le nostre residenze accolgono persone anziane non autosufficienti diventate drammaticamente
bersaglio principale del Covid-19 – sottolineano –: gli occhi degli anziani cercano disperatamente rassicurazione che oggi trovano solo nei nostri gesti. Tutte le sere torniamo a casa fisicamente sfiniti e la sensazione di non aver fatto abbastanza per proteggerli». Il motivo, purtroppo, è uno solo: la scarsità di dispositivi di protezione individuale. «Da ormai tre settimane — denunciano — abbiamo scritto a Regione, Azienda Usl, Comune, Protezione civile per segnalare l’urgente necessità di mascherine e camici». Ma ad oggi — lamentano — nessuna risposta sufficiente è giunta. Eppure gli anziani hanno bisogno di grande attenzione, ancor più in questo momento. Un’attenzione che non può essere assicurata senza dispositivi di protezione: mascherine ffp2, ffp3, chirurgiche e camici monouso che siano. Anche il personale inizia a non bastare. Di qui la chiamata ad unirsi alla battaglia ad infermieri e a chiunque abbia «anche solo un po’ di esperienza di lavoro assistenziale» perché — è l’amara fotografia — «per ogni tampone positivo c’è un professionista in quarantena». Per chi volesse fare la propria parte, ci sono anche due mail a cui scrivere: ioscelgoglianziani@gmail.com e iostoconglianzianidpi@gmail.com. Sulle case protette, del resto, arriva anche la raccomandazione del commissario straordinario per l’emergenza coronavirus in Emilia-Romagna, Sergio Venturi «Dobbiamo stare molto attenti. Lo ricordo a tutti i direttori generali — dice —: forniamo i dispositivi di protezione perché quelli sono serbatoi di infezione dove se il virus si propaga gli esiti purtroppo non sono positivi. Preserviamo il più possibile quei luoghi».
Un’altra richiesta di aiuto arriva dagli operatori sociosanitari che lavorano all’Azienda pubblica di servizi alla persona di Bologna: «Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti — è l’appello a cittadini e —sistema economico – per proteggere le persone anziane della nostra città». L’invito è fare una donazione (tramite bonifico bancario) per sostenere l’Asp che sotto le Due Torri assiste più di 550 anziani e ne sostiene più di 3 mila a domicilio. Anche all’Asp non servono solo dispositivi di protezione e prodotti per la sanificazione, anche medici e personale aggiuntivo.