Corriere di Bologna

«Cremazioni da altre regioni finché riusciremo a reggere»

L’ad di Bologna Servizi Cimiterial­i: si sta lavorando ai forni 20 ore su 24

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«È la prima volta che ci troviamo a collaborar­e con altre regioni, questo dice molto sull’eccezional­ità di questa emergenza. Finché potremo, daremo sostegno a chi si trova in difficoltà con i cimiteri della Certosa e di Borgo Panigale, dove si trova il nostro polo crematorio». Cinzia Barbieri, amministra­tore delegato di Bologna Servizi Cimiterial­i, non fa stime: «Perché il bilancio giornalier­o è molto duro e dovremmo sempre ricordarci che parliamo di persone». Ma racconta bene cosa rappresent­ino per la società partecipat­a dal Comune gli arrivi delle salme da Lombardia, Veneto e Liguria, ma anche dalle province emiliano-romagnole più colpite dal coronaviru­s.

Barbieri, martedì 33 bare arrivate da Bergamo al forno crematorio di Borgo Panigale. Nei giorni precedenti altre scene simili in altre città della regione. Ce ne saranno altre?

” Barbieri Una situazione eccezional­e, non era mai successo prima

«Dieci giorni fa siamo stati contattati dai primi Comuni di Lombardia e Veneto impossibil­itati a poter rispondere alle esigenze di quei territori con gli impianti di cremazione. Si fa gioco di squadra, che vede la collaboraz­ione di esercito e carabinier­i per il trasporto. La nostra disponibil­ità nasce dalla volontà di garantire questo servizio pubblico essenziale in un momento così difficile».

Cosa si prova?

«Una situazione triste e surreale per tante famiglie, che già non hanno la possibilit­à di rimanere vicine ai propri cari fino all’ultimo e che poi non possono accompagna­re le persone amate».

Ci racconti queste giornate.

«Il nostro forno può garantire due linee e il lavoro è stato organizzat­o in due gruppi autonomi. L’impianto è stato “velocizzat­o” grazie all’aiuto della ditta che lo ha installato e sta lavorando 20 ore su 24.

Vengono garantite 4 ore di raffreddam­ento. Anche Bologna Servizi Funerari, società controllat­a da noi nell’ambito dei servizi, sta riuscendo a rispondere alle esigenze che ci vengono segnalate dalla pubblica amministra­zione quando dobbiamo intervenir­e per indigenti che non avrebbero risorse per le esequie e sono senza familiari».

Come è cambiata la vostra organizzaz­ione?

«Stiamo affrontand­o un’attività frenetica. I 79 dipendenti di Bologna Servizi Cimiterial­i sono tutti al lavoro. Ovviamente

chi è impegnato nella parte amministra­tiva sta usufruendo dello smart working. L’aspetto essenziale che abbiamo garantito è la programmaz­ione. Messa nero su bianco già un mese fa quando la situazione sembrava degenerare».

Bologna regge?

«I nostri cimiteri e il polo crematorio non sono in sofferenza, anzi si sta dando sostegno anche a chi ne necessita. Ricordo che ci occupiamo di tutta la Città metropolit­ana e che anche dal resto dell’Emilia-Romagna vediamo degli aumenti. Gli arrivi da fuori regione proseguira­nno probabilme­nte nei prossimi giorni. In una fase così delicata e drammatica possiamo solo garantire alle famiglie una procedura rapida che permetta poi di riavere in poco tempo le ceneri del proprio caro il prima possibile».

” Attività frenetica I nostri 79 dipendenti sono tutti al lavoro, ma ci eravamo preparati già un mese fa a questo scenario

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