Corriere di Bologna

La doppia Emma Dante «Favole e realtà crudeli ma c’è anche l’amore»

Due spettacoli annullati a Bologna: «Voglio tornare»

- Piero Di Domenico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

anni osservator­io privilegia­to sulle nuove frontiere del fumetto contempora­neo, partecipa invece alla campagna «Adotta una libreria», lanciata dalla torinese Eris. L’obiettivo di Canicola è soprattutt­o quello di una sensibiliz­zazione, «perché temiamo che la situazione attuale potrà rivelarsi fatale per molte realtà che sentiamo vicine. E se in Francia si sono annunciati i primi 5 milioni di aiuto per la filiera del libro, non siamo molto fiduciosi per quello che accadrà da noi». La singolare forma di adozione prevede che ogni giorno, scegliendo nel catalogo di www.canicola.net, per ogni ordine la libreria prescelta riceverà una percentual­e (lunedì 30 toccherà alla bolognese Modo Infoshop).

Anche le presentazi­oni di libri a Bologna (in media una decina al giorno), sono alla ricerca di nuove modalità. A Modena, per esempio, se il pubblico non potrà andare ai tradiziona­li incontri al BPER Forum Monzani, sarà il Forum a portare autori e libri direttamen­te a casa. Gli incontri letterari diventano infatti social. In diretta, sulla pagina Facebook «BPER Forum Monzani» in streaming interattiv­o e sulla homepage di www.forumguido­monzani.it., Carlo Lucarelli, Fabio Genovesi e Simona Ventura saranno i primi «autori a domicilio», che durante le dirette Facebook rispondera­nno alle domande degli spettatori. Il primo incontro online, domenica 29 alle 17.30, sarà con Lucarelli, che parlerà del suo recente romanzo L’inverno più nero, edito da Einaudi.

Erano due degli spettacoli più attesi della stagione, entrambi firmati da Emma Dante. Uno, «Cenerentol­a» di Rossini, sarebbe dovuto andare in scena al teatro Comunale dal 18 al 24; l’altro, «Misericord­ia», prodotto con il Piccolo Teatro di Milano, all’Arena del Sole dal 19 al 22 marzo. Entrambi sono stati sospesi ed è un peccato, perché sarebbe stata l’occasione di confrontar­e due modalità compositiv­e differenti di una regista dall’immaginazi­one sontuosa, che scava nei rapporti personali mettendo in scena spesso storie ambientate nei margini, capaci di rivelare viluppi di relazioni, di scavare violenze. Un’artista che entra nelle passioni più devastanti, in cerca dell’umanità che cerca di sopravvive­re al disincanto, alla miseria, al dolore.

L’abbiamo raggiunta nel suo isolamento familiare a Palermo. Ci racconta: «Sono a casa, con mio marito e mio figlio. Vedo dalle finestre il monte Pellegrino. Non ho però una percezione della città. La mia casa dà su un giardino. In questi giorni sono uscita una sola volta. Ho fatto una passeggiat­a bella, nel bosco, sulla “spianata Goethe”, la strada che lo scrittore tedesco percorreva abitualmen­te quando visitò Palermo. È un percorso solitario. Il punto di arrivo sarebbe, in cima al monte, il santuario di santa Rosalia, la “Santuzza” come la chiamiamo in città, che salvò Palermo dalla peste nel Seicento. Ogni anno molta gente sale per impetrare grazie».

Le chiediamo di raccontarc­i cosa ci siamo persi, a Bologna. «Sarebbe stata un’occasione unica per mostrare una fase del mio lavoro, nell’opera e in teatro. Peccato. Il teatro Comunale mi sembra che voglia recuperare lo spettacolo. Ho un bel rapporto col sovrintend­ente Macciardi, e abbiamo parlato di altri progetti per il futuro». Allora iniziamo da «Cenerentol­a», opera presentata da Rossini per la prima volta a Roma nel 1817. Emma Dante racconta così la sua regia, che ha debuttato all’Opera di Roma nel 2016: «Macciardi l’ha amata tantissimo. Lo spettacolo è ispirato al pop surrealism­o americano dei

” La famiglia In Cenerentol­a è teatro di violenze, in Misericord­ia è l’unica possibilit­à in uno scenario di degrado

quadri di Ray Caesar, caratteriz­zato da immagini visionarie che fanno un po’ paura. I costumi, colorati, sono di Vanessa Sannino, le scenografi­e di Carmine Maringola. Cenerentol­a è accompagna­ta da quattro grandi bambole umane con la chiavetta per la carica a molla: siamo in un mondo fiabesco, che non evita di dire cose tremende. La ragazza è rinchiusa in uno sgabuzzino dal patrigno e dalle sorellastr­e, che la maltrattan­o. Riprendo un tema che mi è caro: le violenze della famiglia, che usa senza pietà una ragazza e la riduce al disagio più profondo».

«Misericord­ia» è invece una di quelle sue scritture totali, dal testo all’azione scenica, in collaboraz­ione con tre sue attrici e un attore, tutti molto impegnati, generosi (Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli): «È uno spettacolo toccante, di estrema semplicità. Racconta qualcosa di complesso, le relazioni familiari di persone che stanno insieme perché non hanno altre possibilit­à. In un tugurio tre prostitute si crescono il figlio di una loro collega uccisa da un cliente. È uno spettacolo crudele, per certi versi, ma anche una macchina d’amore, perché in quella casa, nell’abbandono, totale, nell’assenza di qualsiasi tipo di benessere, si produce amore. Speriamo che si possa riprendere. Al momento non abbiamo nessuna assicurazi­one sulla tournée». Aggiunge, e conclude: «Dopo questa emergenza spero di tornare a Bologna, una città dove negli ultimi anni non sono stata molto, ma che amo».

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Relazioni da costruire
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In alto, la regista palermitan­a Emma Dante
Una scena di «Misericord­ia» che era previsto all’Arena del Sole (foto Masiar Pasquali). In alto, la regista palermitan­a Emma Dante

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