Anticipo cig e tutele a 20.000 tute blu
«Ancora una volta, la presenza del sindacato, le consolidate relazioni industriali e la tipologia di imprese che abbiamo a Bologna dimostrano che si è costruito, in pochissimi giorni e pur in un contesto estremamente difficile anche per l’impatto pesante della cassa integrazione sulle retribuzioni, un meccanismo di protezione per i posti di lavoro e di tutela dei salari delle persone che lavorano che non era affatto scontato». Con queste parole il segretario generale della Fiom di Bologna, Michele Bulgarelli presenta il report degli accordi sulla cassa integrazione siglati dal sindacato rosso delle tute blu nell’area metropolitana. Sulla base di un campione rappresentato da 105 imprese metalmeccaniche con almeno 100 addetti che occupano in tutto 28.972 addetti (circa la metà di tutti i lavoratori del settore compresi i dipendenti delle aziende artigiane) sono 20.725 gli operai (pari al 72% del totale) per cui è stato attivato il ricorso agli ammortizzatori sociali (85 imprese su 105). Fanno eccezione il settore del packaging, le poche imprese che rientrano nelle attività essenziali e le aziende dell’informatica, il cui personale opera da remoto. In tutto il territorio bolognese, informa la Fiom, solo 3 aziende, già in difficoltà prima dell’emergenza da Covid-19 e che occupano 874 addetti, non stanno anticipando i trattamenti di cassa integrazione. Tradotto: il restante 96% dei 20.725 addetti si vedrà anticipata la retribuzione. Ma non è tutto: il 93% degli operai avrà garantita la maturazione piena di ferie, permessi e tredicesima. Solo in 8 aziende non si è riusciti a raggiungere tale accordo. Infine sono 8 le aziende in cui si sono concordate forme di integrazione salariale e tutele economiche aggiuntive. Sono importanti imprese del territorio che occupano 5.520 addetti, il 27% del totale. (al. te.)