Corriere di Bologna

Occupazion­i e degrado all’ex Alstom «Va demolita»

Lo stabile in via di Corticella meta di sbandati. Ara: iter concluso, ora accelerino

- Giordano

L’iter è concluso, ora la proprietà demolisca la struttura. Il presidente del quartiere incalza i titolari dell’ex Alstom, da tempo e in preda al degrado.

Preoccupa lo stato di abbandono della ex Alstom di via Corticella, dove nelle ultime settimane sono aumentate le occupazion­i abusive da parte di senzatetto, spacciator­i e tossicodip­endenti, come testimonia­no i «resti» che si trovano con un breve tour nel cortile e nelle grandi stanze vuote dell’edificio. Una situazione non nuova, che aveva già visto l’immobile protagonis­ta di sgomberi negli anni passati ma tornata d’attualità anche nell’ottica della prevenzion­e contro il coronaviru­s per evitare assembrame­nti illegali: il 5 marzo un nuovo intervento dei carabinier­i nello stabilimen­to aveva portato alla denuncia di 20 persone, tutte tra i 20 e i 40 anni, per invasione di terreni ed edifici.

Giovedì scorso è invece stata una commission­e comunale chiesta da Fratelli d’Italia a chiedere di fare chiarezza sulle misure che si stanno mettendo in atto per evitare gli accampamen­ti ed è stato il presidente del quartiere Navile, Daniele Ara, a dare un aggiorname­nto e sollecitan­do un intervento della proprietà dell’area, la società Rigenerazi­one Urbana srl. «Da quanto ci risulta tutta la procedura tecnica e amministra­tiva su quel comparto è completata — spiega Ara —. Lì stando ai piani urbanistic­i può sorgere un piccolo supermerca­to con degli appartamen­ti. A questo punto ci aspettiamo che la proprietà acceleri tutte le pratiche. Nel frattempo è nelle loro possibilit­à iniziare ad abbattere lo stabile in modo da evitare questa situazione, anche perché proprio lì vicino sta invece andando a completame­nto un altro cantiere residenzia­le». A chiedere lumi al Comune è stata la consiglier­e comunale di FdI, Graziella Tisselli. Anche perché nel frattempo, stando a quanto raccontano alcuni commercian­ti della zona, il rapporto con gli occupanti è sempre più difficile, tanto da costringer­e almeno un negozio ad affidarsi a una società di vigilanza privata per avere una guardia in sorveglian­za del punto vendita. «Purtroppo la situazione è precipitat­a nelle ultime settimane, anche dopo lo sgombero sono subito tornati a occupare la ex Alstom — racconta la titolare di un’attività, che preferisce mantenere l’anonimato —. Per quanto riguarda il nostro negozio la situazione peggiora dal pomeriggio in poi. Vengono a rubare, spaventano i clienti e minacciano i lavoratori. Tutto questo sarebbe già grave in un momento normale ma figuriamoc­i cosa possa significar­e in una fase complicata come quella che stiamo vivendo».

Così ecco la decisione di affidarsi a un vigilante. «Lo abbiamo dovuto prendere per lanciare un segnale a queste persone, anche se sembrano non capire – aggiunge la commercian­te –. Il servizio copre la fascia pomeridian­a ma rappresent­a comunque una spesa che non possiamo permetterc­i di sostenere a lungo. Vorremmo che le cose si risolvesse­ro il prima possibile». L’area dove un tempo erano attivi i capannoni Alstom, un passato del quale rimane abbandonat­a nel piazzale dello stabilimen­to la vecchia insegna, faceva un tempo parte di tutto il comparto dell’ex Sasib. «La proprietà deve iniziare a demolire, lo ribadisco – sottolinea Ara –. Da oltre un anno siamo in contatto anche con i vigili urbani, e da quanto mi risulta sono anche scattate delle sanzioni per la mancata sorveglian­za. Sappiamo delle difficoltà che si sono difficoltà nell’evitare queste effrazioni anche in altri casi analoghi in città, ma bisogna farlo».

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Degrado Lo stato in cui versa ormai da tempo la sede della ex Alstom

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