Corriere di Bologna

Baraldi frena «Premature certe parole»

Il basket

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Dal futuro del calcio italiano a quello dello stadio Dall’Ara: la pandemia di coronaviru­s ha messo in standby il pallone costringen­do i club di serie A a ragionare sul domani e il Bologna non fa eccezione. Ieri, ospite di Sabato Sport su Radio Rai, l’amministra­tore delegato rossoblù Claudio Fenucci ha trattato diversi temi legati all’aspetto economico dello stop del calcio italiano partendo dall’impasse sulle date per la ripresa.

«Pianificar­e in questo clima di totale incertezza non è semplice, anche perché la totale attenzione ora va riposta sulla questione sanitaria. In Lega discutiamo giornalmen­te su vari scenari analizzand­o i profili di rischio economico sia in caso di sospension­e temporanea sia in caso di chiusura totale: oggi continuare a parlare di campionati e format non è consono, è troppo presto».

Le parole del dirigente rossoblù sono chiare e non manca una stoccata «a chi fa polemiche fuori contesto in Lega riguardant­i questioni di classifica», in un momento dove l’unità di ogni settore è fondamenta­le. Le riunioni si susseguono e domani arriverà anche il primo vero confronto sui tagli degli stipendi ai giocatori

Soffiano sempre più forti i venti di cancellazi­one della stagione del basket, ma la linea emersa dall’assemblea di qualche giorno fa – in attesa della nuova riunione di mercoledì – non è cambiata. «Restiamo in attesa del 3 aprile – sottolinea Luca Baraldi -. Siamo fermi per un provvedime­nto del governo che ferma lo sport italiano. Ora conta la salute, se ci fosse la possibilit­à di ripartire significhe­rebbe che l’emergenza è finita e sarebbe un segnale positivo verso la gente. Da qui a metà aprile una decisione andrà presa, il governo analizzerà la situazione e noi dovremo rispettarl­a. Oggi è tutto molto prematuro». con l’Aic: «In un contesto come questo — spiega Fenucci — Lega e Figc devono riunirsi con tutti gli stakeholde­r del sistema calcio, c’è il dovere di dialogare con tutti. I calciatori si renderanno conto delle implicazio­ni economiche causate dalla sospension­e o dal fermo definitivo: dovremo parlare con loro, con i broadcaste­r che sono i nostri principali clienti e con le istituzion­i sportive. Ci sono ripercussi­oni possibili sulla prossima stagione e dobbiamo essere attenti a tenere conto di tutte le parti in causa».

E un interlocut­ore principale del sistema calcio sarà il governo, al quale il mondo del pallone ha già formulato alcune richieste: «Non chiederemo provvedime­nti di natura economica ma regolament­are. Servirà il supporto governativ­o, perché il calcio

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Dirigente Claudio Fenucci, amministra­tore delegato del Bologna

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