La raccolta di foto su carta Tutta la storia dei Giardini
Le «Serre» vogliono ricostruire la vita per immagini del grande parco L’invito a cercare negli scatoloni e creare un archivio condiviso. La Cineteca, invece, propone un film sui portici di Renzi. Tutte le altre iniziative sulla memoria della città
La memoria come antidoto all’isolamento e all’incertezza. Sono tante le iniziative che in queste settimane di emergenza sanitaria hanno scelto di battere i percorsi del ricordo, da riscoprire e condividere insieme in qualche modo. Tra le ultime in ordine di tempo, Memoria viva delle Serre dei Giardini Margherita punta a ricostruire attraverso fotografie stampate su carta, al contempo archivio personale e traccia di una memoria comune, la storia dei Giardini Margherita. «Un luogo speciale per Bologna — sottolineano i promotori — Il polmone verde della città con una storia lunga e partecipata: sono stati infatti velodromo, deposito di armi durante la guerra, hanno ospitato uno zoo e raccontano il rapporto dei bolognesi con la natura». Per questo, aggiungono, «vi invitiamo a prendervi un po’ del tempo che in questi folli giorni si è liberato per aprire quelle scatole impolverate in cui conservate i vostri ricordi più cari. Scorreteli e raccontateli alle persone che vi sono vicine. Poi selezionate quelli che riguardano in qualche modo i Giardini Margherita e condivideteli con noi. Realizzeremo così un archivio di memoria condiviso». I materiali, che si tratti di fotografie, aneddoti o racconti, vanno inviati alla mail leserre@kilowatt.bo.it e diventeranno le tracce di un percorso di condivisione con la cittadinanza, sia online che con un momento di restituzione pubblico che si terrà più avanti alle Serre. La memoria storica viene riattivata anche dai piccoli tesori d’archivio che settimanalmente la Cineteca di Bologna tira fuori dai propri archivi per la rubrica «Fuori sala». L’ultima, visibile sul sito festival.ilcinemaritrovato.it, è un film realizzato nel 1954 da Renzo Renzi, Guida per camminare all’ombra, restaurato di recente in 4K dal laboratorio L’Immagine Ritrovata. All’inizio degli anni ’50 Renzi aveva dato vita, in
sieme ad alcuni coetanei trentenni, alla casa di produzione Columbus, per cui realizzò il film, tornato d’attualità con la candidatura dei portici bolognesi a Patrimonio mondiale Unesco. Il film, ricorda Andrea Meneghelli, responsabile dell’Archivio pellicole della Cineteca, «ci insegna con naturalezza che il portico non serve solo a ripararsi da pioggia e solleone, ma è soprattutto un dono alla collettività, un veicolo di comunicazione, un valore di continuità. Improvvisamente, la città ci appare un posto bellissimo da vivere. Con gli altri. La città siamo noi».
Alla storia del ‘900 continua a guardare anche l’Istituto storico Parri, che sui propri social e su YouTube con «Seguici a distanza!» prosegue nel condividere la storia di Bologna e del paese grazie a filmati, interviste, fotografie e documenti estratti dai suoi archivi. Andando più indietro nel tempo, il Museo Civico del Risorgimento ha organizzato un programma di dirette Facebook, «La Storia #aportechiuse», che vede alternarsi diverse voci per condividere insieme l’arte e la storia. Pillole di pochi minuti, tutti i giorni alle 18, che la domenica si estendono a un quarto d’ora e vengono anticipate alle 15.
La Biblioteca dell’Archiginnasio ha infine rimesso a disposizione, sul proprio canale YouTube, le conferenze di «Concives 1116-2016». Tenute da noti studiosi, da Adriano Prosperi ad Anna Laura Trombetti, da Rolando Dondarini a Marzio Barbagli, per le celebrazioni del nono centenario del Comune di Bologna.