La città delle cose dimenticate
Il documentario del regista bolognese Francesco Filippi nato dal libro di Massimiliano Frezzato. Quaranta metri di disegni per raccontare il deserto del tempo e il corvo che lo governa. Un video di 17 minuti da ammirare online
Nel bel mezzo del ‘deserto del tempo’ si trova Sha, la città delle cose dimenticate. A governarla c’è un vecchio merlo che si prende cura di tutto ciò che vi arriva, come chiavi, giocattoli e fotografie. Ad abitarla un branco di creature come paure e fantasmi, con un pozzo che custodisce un segreto toccante e reale. Il libro La città delle cose dimenticate (Lavieri) è opera del torinese Massimiliano Frezzato, un fumettista e illustratore che ancora oggi, a 53 anni, ama definirsi «un bambino che non ha mai smesso di giocare e di chiedersi il perché delle cose».
Noto soprattutto per l’epopea fantascientifica I custodi del maser, otto albi pubblicati tra il 1996 e il 2011. Da poco tempo il libro è diventato anche un film animato di 17 minuti, reso disponibile liberamente anche per la visione in rete. Il cortometraggio riprende le illustrazioni del libro che scorrono senza alcuna interruzione, accompagnate unicamente dalla musica e dalla voce narrante. La firma è del regista bolognese Francesco Filippi, già autore di Mani rosse, film in stop-motion pluripremiato con protagonisti due adolescenti. L’idea era nata durante l’edizione dell’anno scorso di Lucca Comics, quando Frezzato aveva spiegato a Filippi della necessità di trasferire in video un libro nel quale però passa inevitabilmente inosservato il fatto che si tratti di un racconto in piano-sequenza. La striscia originale di Frezzato è infatti lunga più di una quarantina di metri, composta da tanti fogli giustapposti. «Avevo tanti buoni motivi — racconta Filippi — per affrontare questo lavoro, su tutti il fatto che Frezzato è uno dei miei disegnatori italiani preferiti. Poi c’è la grande qualità poetica e tecnica di questo lavoro, che è apprezzabile già dal libro. Anche il tema del ‘prendersi cura di’, che condivido a fondo, è quanto mai prezioso di questi tempi. Come autore di anima