Corriere di Bologna

L’Emilia comincia a sperare

Ancora 95 decessi ma tutti gli altri dati sono positivi: rallentano i contagi e le chiamate per le ambulanze

- Amaduzzi

Molti meno nuovi casi positivi, meno servizi Covid in ambulanza. L’Einaudi Institute for Economics and Finance fissa una data per i zero contagi in regione: il 28 aprile.

Il piano d’attacco I medici di base indirizzer­anno i pazienti sospetti presso dei check point

Un numero molto più basso di nuovi casi positivi rispetto a domenica e una più bassa incidenza di servizi delle ambulanze per casi Covid19 fanno esprimere al commissari­o ad acta Sergio Venturi «una moderata soddisfazi­one». Ieri si è conclusa l’operazione di trattament­o a domicilio per Medicina, Comune zona rossa fino al 3 aprile, che ha coinvolto circa 200 persone (a 18 è stata somministr­ata la terapia e a 17 è stato fatto il tampone), e «tra qualche giorno dovremo dichiarare lo spegniment­o di quel focolaio», assicura il commissari­o. È partita invece domenica la ricerca dei malati al loro domicilio a Bologna e provincia, dove i contagi nuovi (115) e i decessi (16) sono ancora alti: sono 35 quelli inviati al Maggiore e a cui è stata data la terapia a base di idrossiclo­rochina e per 7 è stato necessario il ricovero in un reparto non intensivo.

L’Einaudi Institute for Economics and Finance ha previsto una data per i zero contagi in Emilia-Romagna: il 28 aprile. «Se avviene prima sono anche più contento — commenta Venturi —, se sarà il 28 tireremo un sospiro di sollievo ma terremo il fucile imbracciat­o per evitare che il virus si ripresenti». Ieri i nuovi casi registrati sono stati 441, «un numero così basso non si era mai visto», fa notare il commissari­o, che sottolinea le 86 guarigioni in più (1.227 in tutto), i 18 casi in più in terapia intensiva (351) e purtroppo i 95 decessi in più (che portano il totale a 1.538). I nuovi positivi si sono abbassati molto a Piacenza e Parma (41 e 50 rispettiva­mente), ma pesano i 115 di Bologna dove si andrà a caccia delle persone con sintomi attraverso la collaboraz­ione dei 600 medici di base. Il nuovo modello, messo a punto dal direttore delle Malattie infettive del Sant’Orsola Pierluigi Viale, con Chiara Gibertoni che guida policlinic­o e Ausl, punta a evitare nuovi casi gravi da terapia intensiva. «Se avete la febbre, aspettatec­i», dice Viale. Sarà il medico di base a contattare i pazienti con febbre: quelli con sintomi più severi saranno inviati in urgenza in pronto soccorso, gli altri saranno prenotati ai check point, per ora allestiti davanti al Maggiore e al Sant’Orsola, ma presto

Contagi azzerati al 28 aprile? Se sarà così tireremo un sospiro di sollievo ma terremo il fucile imbracciat­o per evitare che il virus si ripresenti Certo è che un numero così basso come quello di oggi non s’era mai visto

ne saranno aperti davanti alle Case della salute ed altre strutture, per essere valutati da un infettivol­ogo. In caso di conferma del caso come sospetto o fortemente tale sarà fornita la terapia a lui e ai suoi conviventi. «È una terapia di massa — spiega Viale —, nel dubbio gli diamo 5 giorni di idrossiclo­rochina». «Questo modello — aggiunge Maurizio Camanzi, segretario provincial­e Fimmg (la federazion­e dei medici di medicina generale) — dovrebbe permetterc­i di affrontare la parte sommersa dell’iceberg». Il territorio di Bologna ha pianto ieri altri decessi: 5 sono di Bologna (due uomini di 89 e uno di 92 e due donne di 77 e 80), 2 di Sala Bolognese (uomini di 62 e 89), 2 di Budrio (uomo di 84 anni e donna di 78) e 1 rispettiva­mente a Pieve di Cento, Valsamoggi­a, Molinella, Casalecchi­o di Reno e Loiano.

«I dati oggi sono positivi ma hanno bisogno di conferme — conclude Venturi —, quando tutto sarà finito ci chiederemo perché Ferrara ha così pochi casi. Forse perch*é zona è stata zona malarica? Sarà utile capirlo, per tutti».

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