Corriere di Bologna

Le buone azioni in attesa dei buoni alimentari

Dalla Caritas alle Cucine popolari, ecco che cosa si fa già in città. «Sempre più volti nuovi»

- Francesca Blesio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

In attesa dei buoni alimentari arrivano le buone azioni. Per tanti sono quotidiane, per altri straordina­rie. Ma ci sono e si moltiplica­no, come le persone che avranno bisogno di aiuto a causa degli effetti del coronaviru­s. «Nuove facce in questi giorni ne stiamo vendendo», registrava Don Matteo Prosperini della Caritas giusto ieri. «Una riflession­e sui nuovi poveri in questo momento è prematura, ma è evidente che questa stretta abbia portato difficoltà nelle vite di famiglie in cui si ricorreva a lavoretti saltuari e, al contempo, sia venuta meno quella carità spicciola (dal fornaio che regalava le eccedenze di pane al barista con panini e brioche) su cui contavano in tanti». La Caritas gestisce la fornitura di 500 pasti.

«Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria abbiamo organizzat­o una fornitura quotidiana di quasi 180 pasti preconfezi­onati, per aiutare le mense parrocchia­li a non interrompe­re il servizio alle persone, garantendo loro un pasto caldo da asporto — ha ricordato Prosperini nel suo intervento pubblicato su Bologna Sette — Da questo giovedì Caritas Diocesana, in collaboraz­ione con Antoniano e la mensa di Santa Caterina, in accordo con Asp e Prefettura, provvede a far pervenire il pranzo a tutti gli ospiti dei dormitori e delle parrocchie che hanno attivato l’emergenza freddo. Questo tipo di aiuto (220 pasti circa e grazie anche al contributo di Fondazione Carisbo) va anche incontro all’esigenza che questi ospiti permangano nei centri che danno loro accoglienz­a, onde evitare spostament­i per la città che mettano in pericolo la propria e l’altrui salute».

Anche le Cucine popolari continuano a offrire pasti: ne garantisco­no quotidiana­mente 280. E pure Roberto Morgantini raccontava qualche giorno fa, proprio fa su queste pagine, come si fossero rivolti a loro nuove persone. Per sostenere le Cucine popolari e gli Empori solidali — luoghi di distribuzi­one dove famiglie con una situazione di fragilità lavorativa, abitativa e sociale possono prendere prodotti alimentari a lunga conservazi­one, prodotti per l’igiene della casa e la cura della persona, a titolo gratuito — hanno lanciato una raccolta fondi per essere sostenuti nell’affrontare e superare l’emergenza legata al coronaviru­s e continuare a svolgere il proprio (prezioso) servizio.

I contributi verranno raccolti sulla piattaform­a Ginger (http://www.ideaginger.it/ progetti/solidali-a-bolognacon-gli-empori-e-le-cucinepopo­lari.html) e serviranno ai volontari dell’associazio­ne Pane e solidariet­à onlus per acquistare prodotti di prima necessità e cibo per gli Empori e le Cucine Popolari presso Coop Alleanza 3.0, che a sua volta contribuir­à al progetto applicando uno sconto sulla spesa.

In tema grande distribuzi­one Conad ha annunciato sempre ieri di aver deciso di applicare uno sconto del 10% alla

La spesa sospesa

I Giovani Dem stanno organizzan­do un sistema di donazioni nei condomini

I contadini

Coldiretti invita a donare un pacco alimentare ai bisognosi ordinando a domicilio

cassa ai «buoni spesa» che il Governo ha destinato alle famiglie più bisognose e che saranno distribuit­i dai sindaci.

Tornando a gli Empori Solidali, dal mese di aprile, vedranno raddoppiar­e il numero delle famiglie che usufruisco­no del servizio: da 200 crescerann­o a 380, per un totale complessiv­o di 1400 cittadini. Per questo avranno bisogno di un aiuto in più.

In una città come Bologna in cui si è sempre sospeso tutto, dalla pizza al pranzo fino a panini e caffè, arrivano due iniziative di «spesa sospesa».

È stata annunciata ieri da Coldiretti quella «del contadino a domicilio»: i cittadini che ricevono la spesa a casa attraverso i mercati e le fattorie di Campagna amica possono decidere di donare un pacco alimentare alle famiglie più bisognose con frutta, verdura, farina e altri generi alimentari made in Italy.

Ma anche i giovani del Partito democratic­o di Bologna hanno lanciato un’iniziativa simile. L’idea è che le persone raccolgano e lascino alimenti e beni di prima necessità, come pane, farina, uova, latte, all’ingresso del proprio palazzo, a disposizio­ne dei soggetti più fragili e più colpiti dal coronaviru­s.

 ?? Case Zanardi ?? Gli empori solidali sono un progetto del Comune già attivo da diversi anni dove le famiglie bisognose possono recarsi a fare la spesa con speciali tessere
Case Zanardi Gli empori solidali sono un progetto del Comune già attivo da diversi anni dove le famiglie bisognose possono recarsi a fare la spesa con speciali tessere

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