L’INVOCAZIONE
«Ci porta giù la Madonna per le strade di Bologna come tanti secoli fa?». Don Remo Resca virtualmente allarga le braccia. «Decide il vescovo, dato che non si può fare assembramento per evitare rischi, credo che ora non si faccia» risponde all’utente sulla pagina Facebook del Santuario della Beata Vergine di San Luca, dove in tanti ora chiedono un altro miracolo. O anche solo una rassicurante carezza. Ripensando a quella prima discesa che nel 1433 coincise con la fine di tre mesi di tempeste e alluvioni, ridando vita ai campi e prospettiva alla popolazione. Alla pioggia del 1630, capace di lavare le strade dalla peste e interrompere la tragica catena di morti.
Secoli dopo i bolognesi guardano ancora e sempre al Colle della Guardia, all’immagine della Vergine, alla protezione materna da cui si sentono naturalmente avvolti. Ormai abituati a una fede che corre via web, basterebbe loro un saluto da lontano, l’omaggio da un balcone. Sarebbe sufficiente sentire e vedere una solitaria benedizione in piazza Maggiore, la stessa potenza emanata dalla figura di Papa Francesco davanti a una piazza San Pietro deserta. Senza arrivare a chiedere di rivivere la processione del 1855, quando l’allora divieto di assembramento anti colera non fermò l’omaggio, stavolta alla statua della Beata Vergine del Soccorso di Borgo San Pietro, ma in ogni caso cogliendo il senso di quel profondo affidarsi.
L’ingresso nella Cattedrale quest’anno come da ricorrenza dovrebbe essere il 16 maggio, quinto sabato dopo Pasqua. Arrivando da Porta Saragozza a San Petronio e poi dentro San Pietro in via Indipendenza. Fino alla risalita, con la lunga processione del ritorno nel giorno dell’Ascensione del Signore, il 21. Difficile e presto per dire cosa sarà. «La mia Madonnina mi ha sempre aiutato»