Entrate giù, piangono le casse del Comune
Solo la solidità del bilancio 2019 (con un avanzo di cassa di 60 milioni) salverà i conti di Palazzo d’Accursio alle prese con un crollo delle entrate dovute all’emergenza sanitaria e al lockdown.
«Il Comune di Bologna ha un bilancio sano grazie alle sue risorse di cassa ma l’emergenza coronavirus lo renderà più complicato e problematico, per anni non avremo bilanci come quello chiuso nel 2019». A dirlo è Davide Conte, assessore al Bilancio di Palazzo d’Accursio, che ieri insieme al direttore dell’area Risorse finanziarie, Mauro Cammarata, ha fatto il punto sulle prospettive economiche dell’amministrazione durante una commissione comunale chiesta da Pd e Fratelli d’Italia.
Il Comune sarà costretto ad approvare entro la fine di luglio un riequilibrio di bilancio che partirà dal consuntivo riferito al 2019, che invece sarà votato dall’aula in aprile (il 7 arriverà sul tavolo della giunta, il 20 in commissione e il 27 è atteso il via libera dal Consiglio comunale). Come spiegato da Conte e Cammarata attualmente «tutti i tributi comunali sono in sofferenza e altri lo saranno ancora di più, in futuro, alla luce delle difficoltà economiche che tante famiglie dovranno affrontate, come per l’Imu; ma siamo fermi per esempio con la tassa di soggiorno, la Cosap, le multe e il resto». Secondo Cammarata «è difficile adesso dare delle cifre, ma i 5 milioni di euro mensili di perdita nel bilancio stimati dal sindaco sono destinati ad aumentare, se il quadro rimarrà così per molto». Dall’approvazione del consuntivo si saprà a quanto ammonta l’avanzo di bilancio, che dovrebbe attestarsi sui 60 milioni come negli ultimi anni (al netto di accantonamenti e fondi vincolati), che sarà la vera arma che il Comune potrà usare per riequilibrare i conti, al di là dei provvedimenti nazionali e di quanto sarà possibile modificare già con il documento finanziario in aprile, che vedrà necessariamente degli spostamenti per alcune voci. «Siamo tra le poche città che possono vantare avanzi così importanti — hanno sottolineato Conte e Cammarata —. Questo ci permetterà di fare il riequilibrio nei tempi previsti, altrimenti si rischierebbe il commissariamento. Ma ciò comporterà meno investimenti per il futuro. E sopratutto i prossimi anni non potremo avere avanzi di questa entità. Nel frattempo siamo stati gli unici a prevedere oltre alla proroga anche uno sconto sulla Tari stanziando 10 milioni di euro». Ieri l’amministrazione ha annunciato che sono prorogate al 30 giugno tutte le ingiunzioni di pagamento per multe stradali.