«Tutto chiuso fino a Pasqua»
Il governatore Bonaccini conferma il lockdown e stanzia 24 milioni di aiuti per scuola, famiglie e tirocini
Le restrizioni per il virus «dureranno almeno fino a Pasqua», dice il governatore Bonaccini. Nuovi aiuti per affitti, scuola e tirocini. Bonaccini e Merola firmano una lettera ai tedeschi.
Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si iscrive al partito della prudenza. E sottoscrive il progetto del governo di prolungare il lockdown oltre la scadenza di venerdì, forse fino al 15 o 18 aprile. Le restrizioni per l’emergenza coronavirus resteranno «per qualche altra settimana. Penso almeno fino a Pasqua», afferma il governatore, che guarda con ottimismo alla situazione attuale. «Ci sono segnali che la curva sta decelerando davvero e speriamo che cominci proprio a calare».
«Non ci sarà alcuna ripresa economica se non ci sarà la sconfitta dell’emergenza sanitaria», ha ripetuto anche ieri Bonaccini, presente al fianco del commissario ad acta Sergio Venturi durante il video-bollettino sull’epidemia. Ma quando si potrà ripartire, bisognerà farlo nel migliore dei modi anche in Emilia-Romagna. Per questo il governatore sta pensando a un think-tank che aiuti a individuare le misure necessarie per riaccendere la locomotiva d’Italia. «Ho parlato con Romano Prodi e con Enrico Giovannini (ex presidente dell’Istat, ndr). Metteremo insieme qualche economista, qualche umanista ed esperti dei big data. Costituiremo un gruppo di lavoro, come si dice di teste d’uovo, per definire la traiettoria per lo sviluppo di domani».
In attesa del domani c’è da pensare all’oggi. E alle difficoltà economiche che stanno travolgendo famiglie che fino a poche settimane fa non sarebbe finite nel radar dei servizi sociali. Dopo i 24 milioni di euro per i buoni spesa arrivati in Emilia-Romagna da Roma, ieri Viale Aldo Moro ha messo sul tavolo un nuovo pacchetto di aiuti per le famiglie della Regione. Si partirà con un nuovo bando per l’affitto, cercando di andare incontro alle difficoltà che molti potrebbero avere in questa fase, anticipando la concessione agli enti locali dei 12 milioni di euro già stanziati per il 2020. Un nuovo stanziamento di 5 milioni di euro andrà invece alle scuole per fornire le famiglie che ne sono sprovviste di ciò che serve per la didattica a distanza, dalle schede prepagate per connettersi a Internet a pc e tablet. Altri 7 milioni di euro, invece, serviranno ad assicurare un sostegno economico a coloro che hanno dovuto interrompere i tirocini, a partire dalle persone con disabilità e alle categorie svantaggiate.
Sul fronte dei buoni spesa, intanto, il Comune di Bologna si prepara a partire entro domani. I due milioni di euro allocati dal governo al capoluogo non verranno distribuiti attraverso la tessera sanitaria, come deciso ad esempio a Cesena, ma da un gestore unico (quasi certamente un’azienda attiva nel campo dei buoni pasto) che abbia già una rete di rapporti con la grande distribuzione, a cui si potranno aggiungere i negozi di vicinato che vorranno aderire. Per evitare i rischi dell’epidemia i buoni saranno distribuiti a distanza, in formato digitale (via mail o attraverso app sul cellulare) o anche via posta per chi non fosse fornito di quegli strumenti. Verranno coinvolte la famiglie già seguite dai servizi sociali (alcune migliaia), a cui ci si potranno rivolgere anche i bolognesi entrati in una situazione di difficoltà economica per la prima volta con la pandemia. L’Anci regionale, intanto, ha pubblicato ieri un vademecum di 7 pagine per le amministrazioni che si stanno preparando alla distribuzione dei buoni pasto: tra i consigli quello di un contributo massimo a famiglia di 300-500 euro, anche ne la scelta «è nell’autonomia dei Comuni».