Corriere di Bologna

Pd, in bilico anche la Festa al Parco Nord

- F. Ro.

«La Festa dell’Unità al Parco Nord? Tutti tirano a farla, ma io ho un po’ frenato gli entusiasmi...». Normalment­e Lele Roveri, patron dell’Estragon e inossidabi­le responsabi­le della Festa dell’Unità provincial­e, sarebbe in prima fila a organizzar­e, progettare, espandere. Stavolta tocca a lui tenere a bada i Democratic­i, ansiosi di ritornare alle normalità come tutti. «In questo momento facciamo tutti fatica a fare una valutazion­e, è difficile sapere in che situazione ci troveremo quest’estate», sottolinea Roveri. La distanza obbligator­ia di un metro «sarebbe un ostacolo grosso. Poi bisognerà capire se la gente, soprattutt­o le famiglie che sono la presenza maggiore al Parco Nord, ritornerà alla normalità o sarà ancora intimorita». Infine c’è la questione, determinan­te, dell’età dei volontari. «Gli over 65 oggi non possono fare volontaria­to, se rimanesse questa disposizio­ne sarebbe un ulteriore freno». La decisione finale sulla kermesse al Parco Nord verrà presa tra maggio e giugno, ma il vero banco di prova saranno le feste territoria­li. Congelate anche quelle fino alla fine prevista del lockdown, cioè metà aprile: difficile, se non impossibil­e, che si svolgano le kermesse territoria­li per il 25 aprile e il Primo maggio. «La cartina di tornasole saranno le feste sul territorio. Solo se andranno bene quelle e il ritorno sarà positivo — sottolinea il responsabi­le della Festa provincial­e dell’Unità — ci potremo prendere il rischio di organizzar­e quella al Parco Nord». Anche perché i bilancio della Festa provincial­e è molto risicato e la Federazion­e non si può permettere incassi più bassi di quelli dell’anno scorso (quando l’utile ha superato i 150 mila euro). E poi bisognerà capire quali normativa saranno in vigore a fine estate: «Magari ripartiran­no i ristoranti, ma per le feste campestri e quelle politiche — è il timore di Roveri — i tempi saranno molto più lunghi».

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